MILANO

Non esiste solo la Tour Eiffel. E se il gigante di ferro progettato da Monsieur Eiffel è certamente il più celebre lascito di un’Esposizione Universale, quella di Parigi nel 1889, molte altre furono le opere che le antenate delle attuali Expo lasciarono in dote ai Paesi ospitanti: da martedì una mostra alla Triennale illustra - con fotografie, stampe dell’epoca e documenti - l’avventura delle Esposizioni Universali in giro per il mondo. «Expo per Expos. Comunicare la modernità. Le esposizioni universali 1851-2010» (fino al 30 marzo) dimostra come dalla prima esposizione di Londra all’attuale candidatura della nostra città per l’Expo 2015, lo spirito della manifestazione non sia mutato. Modernità, sviluppo tecnologico, attenzione all’ambiente e dialogo culturale tra i Paesi partecipanti costituiscono il minimo comun denominatore tra manifestazioni che, da metà dell’800 ai giorni nostri, ogni cinque anni attraversano il pianeta. Anche la mostra della Triennale sarà itinerante e, grazie all’interesse del Bureau International des Espositions (Bie), l’organismo che regolamenta le esposizioni, girerà dalla prossima primavera in diverse città del mondo.
Ai milanesi la mostra piacerà in modo particolare perché una sezione, curata da Maria Antonietta Crippa e Ferdinando Zanzottera, è interamente dedicata alla prima esposizione ospitata nella nostra città. L’Esposizione Internazionale del Sempione, che si tenne nel 1906, fu con un secolo d’anticipo rispetto a Expo 2015 un’eccezionale occasione per Milano di rimettersi a nuovo davanti a oltre sette milioni e mezzo di visitatori. La costruzione del valico del Sempione non fu la sola grande opera realizzata all’epoca. Per la manifestazione si costruì una modernissima ferrovia sopraelevata che collegava le diverse aree della fiera, fu restaurato di tutto punto il Castello Sforzesco e costruito l’Acquario civico. La mostra in Triennale illustra poi come l’Esposizione del Sempione servì da traino all’economia e allo sviluppo di tutto il Nord Italia per i decenni successivi.

Anche la nascita del Bie, avvenuta nel 1928 a Parigi, si intreccia con la storia della nostra città: quando, nel 1933, il Palazzo dell’Arte progettato da Giovanni Muzio ai margini del parco Sempione ospitò per la prima volta la Triennale, il Bureau International des Espositions le riconobbe immediatamente il ruolo di istituzione internazionale che tuttora possiede.

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