Maggio è già... gelato. Su internet gli psicologi sostengono che leccare un gelato sciolga la rigidità interiore più profonda, nutra secondo i canoni di una corretta alimentazione e gli esperti in bellezza dicono che sia anche un trattamento estetico, perché distende i muscoli del viso in unespressione di felicità. Sarà per questo che oggi a Milano possiamo dire che il gelato è donna. Quasi il 40% delle imprese è gestito da una figura femminile che ha meno di quarantanni. Femmina e giovane quindi questa pallina magica che allieta le papille gustative, al punto di sfidare il grigiore della famigerata crisi.
I milanesi non ignorano i rampanti dati delle ricerche psicologico - alimentari e si danno senza remore al dolce che nella classifica delle cose più golose si colloca al primo posto battendo addirittura il cioccolato. Nonostante il gelato meneghino sia il più caro dItalia, nel giro di un anno ha incrementato la vendita del 7,9%, un dato che batte sia la media lombarda, pari al 4,5%, che quella nazionale, solo al 2,1%. Milano è anche la prima provincia regionale per numero di imprese del settore: 667 le attività divise tra produzione e vendita, secondo i dati raccolti dalla Camera di commercio.
Città pioniera dei gusti ma soprattutto delle mode più bizzarre. Quando andiamo al parco in genere non ci andiamo con un cono, ma con due. Laltro è per Fido. Il mercato anche a lui provvede. Dopo aver esordito qui due anni fa, lIceBau, il gelato per cani, sta spopolando su Internet in sacchetti precofenzionati e studiati apposta per poter «cucinare» la crema al limone, il gusto più consigliato per gli amici pelosi, anche in casa - tra parentesi si è svolta a Firenze la fiera dellIceBau - e fare felice il quattrozampe, ghiotto al pari delluomo del gelatino rinfrescante che neppure i più delicati gatti disdegnano e che si è diffuso nel mondo grazie a italiani come Francesco Procopio, autore della gelateria parigina ambita da geni golosi come Voltaire, Balzac e Victor Hugo, e Filippo Lenzi, iniziatore del prodotto negli Stati Uniti.
Dulcis in fundo come si dice ed è quindi tempo di pensare ai bambini. Si diffonde sempre di più il baby - cono antispreco visti i tempi che corrono. Non deve superare il costo di 1 euro e 30 centesimi. Se le statistiche stabiliscono che per gustare un buon gelato sotto il Duomo non si riesce a spendere meno di 2 euro e 50, le mamme si rifiutano di investire una tale somma, che in mano del figlio si spalma per la gran parte sulle magliette. Quindi sono state proprio le oculate genitrici, attente che il bilancio domestico non superi i monti della tollerabilità, a richiedere ai gelatai di cedere e di iniziare a «spalettare» un formato mignon, adatto alle esigenze dei baby. E con questa saggezza che Milano si prepara alla galoppata calda dellestate, periodo in cui il cono viene più richiesto, anche se ormai la nocciola, piuttosto che la vaniglia, il pistacchio, lamarena, oppure il basilico e la salvia non conoscono stagione.
Ultima curiosità: ma la crema da passeggio, comoda anche come pasto perché salutare, prelibata e veloce, è meglio con la panna o senza panna sopra? Secondo le cifre diffuse in diretta dal sito Toluna, vince nel gusto italiano quella senza, che registra il 53% del gradimento, mentre quella «con» il condensato più materno della terra sarebbe al 47%. Paura per i chili o per gli euro di troppo?
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.