Milano capitale delle multe. Detta così non è certo una sorpresa per i milanesi quotidianamente alle prese con vigili e ausiliari della sosta, autovelox dietro gli angoli, telecamere Area C pronte a flagellare chi è dotato di scarsa memoria. Ma se si guarda la classifica stilata da Il Sole 24 Ore il dato è allarmante: se gli introiti totali da verbali dei Comuni italiani scendono del 12,4% nel 2014, Milano registra +6,2% di incassi rispetto al 2013. In totale Palazzo Marino ha incassato 140,5 milioni nel 2014, il che significa 176,5 euro per patentato. Esattamente il quadruplo di Firenze, seconda in classifica con 33 milioni di euro che registra però il segno meno 3,5% rispetto al 2013. La cifra di per sè (176,5 euro a patentato) non colpisce più di tanto - osserva il giornale economico - a fronte delle valanghe di verbali scattati dagli autovelox posti sulle principali arterie di ingresso in città. Il motivo è dovuto alle migliaia di ricorsi per irregolarità sui tempi di notifica e ai pagamenti «scontati».
Diverse le interpretazioni che dei numeri danno le diverse parti politiche: c'è chi invita l'amministrazione a tagliare gli sprechi, chi annuncia battaglia in consiglio, chi parla di alibi bruciato sulla sicurezza stradale. Parte all'attacco Riccardo De Corato, vicepresidente del consiglio comunale (FdI): «Non voglio immaginare come sarà il 2015, dopo la circolare di ottobre in cui l'assessore Granelli richiamava i vigili di quartiere (che dovrebbero occuparsi di sicurezza dei cittadini) a fare più multe, soprattutto per divieto di sosta. Ormai l'amministrazione Pisapia sta raschiando il fondo delle tasche dei milanesi. Prima ha raddoppiato le tasse, poi è partita con le multe, tra riscossioni di vecchi verbali, aumento degli autovelox e reclutamento dei vigili di quartiere». Non si fa attendere la replica del capogruppo di Sel Mirko Mazzali: «Originale l'interpretazione del consigliere De Corato: se sono aumentate le multe la colpa non è di chi viola le norme, ma di chi le fa applicare. Che sarebbe come dire che se aumentano le condanne in Tribunale, la colpa non è di chi fa i reati, ma di chi li giudica».
«Le multe vanno fatte a chi infrange la legge e non avendo come unico parametro quello di far cassa - commenta il Coordinatore cittadino FI Giulio Gallera - , semmai usando il buonsenso e tenendo conto delle complessità che presenta una città come Milano. È umiliante vedere come il sindaco continui a battere cassa e utilizzi i soldi dei cittadini non per migliorare i servizi offerti, ma per provvedimenti totalmente inutili e ideologici come i 60 milioni per la ristrutturazione dell'immobile di via Pirelli o i 16 milioni di euro per il Lirico».
Per Alan Rizzi, vicecoordinatore Forza Italia Lombardia, invece, la ricerca «smaschererebbe» il Comune: «È sotto gli occhi di tutti l'aumento spropositato del numero degli autovelox, sotto l'alibi dell'esigenza per la sicurezza stradale, che ormai non regge più. È chiaro che lo scopo unico è quello di aumentare le entrate». Forza Italia annuncia battaglia: «In occasione della discussione del bilancio faremo forte opposizione su questo tema».
C'è chi, come il coordinatore cittadino Ncd Nicolò Mardegan, punta sul taglio agli sprechi: «Invece di far cassa sulla pelle dei cittadini, per di più moraleggiando sulla legalità in strada, il Comune farebbe bene a
tagliare gli sprechi. Anziché staccare 740mila multe in sei mesi, non farebbe meglio ad azzerare i contributi per iniziative di dubbia utilità, vedi mercatini gay-friendly, calendari trans, eventi Anpi e corsi sadomaso?».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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