Milano ha la Febbre alta Sul palco il mito anni '80

Milano ha la Febbre alta Sul palco il mito anni '80

Termometri pronti, camicie con i colletti sparati pure. La Febbre del Sabato Sera torna in città, anzi ci esplode per la prima volta in questa veste che è poi quella del musical originale il cui esordio a Broadway nel 1998 fece letteralmente il botto.
Nella regia di Carline Brouwer e con la collaborazione del regista associato Chiara Noschese, il musical simbolo del popolo da discoteca anni '70 conquista da domani sera (fino al 27 gennaio, 8 repliche settimanali, ore 20.45, ingresso 75/35 euro, info 848.448.800) il palcoscenico del Teatro Nazionale nella produzione della Stage Entertainment. É questo infatti il titolo a lunga tenitura della stagione in quello che è ormai uno dei templi assodati del musical milanese (trasformato per la opening night di domani sera in un set psichedelico con video performance e luci): la storia che al cinema catapultò, sull'onda della musica dei Bee Gees, l'attore John Travolta al ruolo di divo, avrà come protagonista il giovane Gabrio Gentilini - forlivese classe 1988, scelto tra più di duemila candidati - nel ruolo di Tony Manero.
Dopo La Bella e la Bestia, Mamma Mia!, Flashdance e Sister Act si può proprio dire che la multinazionale del musical olandese che ha messo radici a Milano ha come ricetta preferita il flirt tra cinema e palcoscenico. La versione, secondo tradizione Stage, sarà interamente tradotta in italiano (con musica dal vivo), testi e liriche tradotte dallo specialista Franco Travaglio e una sola concessione alle canzoni originali in inglese: «Saranno - spiega la co-regista Chiara Noschese - quelle che si ballano sulla pista della discoteca, proposte dal mitico Dj Monty (interpretato da Filippo Strocchi), quelle cioè non legate alle vicende narrate».
Le musiche dei Bee Gees, che fanno da immortale colonna sonora al musical non avrebbero bisogno di nessun commento: da Saturday Night Fever a Stayin' Alive a You Should Be Dancing è un trionfo di disco-music dove melodia e ritmo si prendono per mano. Raggiante e ottimista la regista Carline Brouwer, già autrice dell'allestimento olandese: «Ho curato molti show in Europa di questo musical - ha spiegato la Brouwer - ma in Italia ho trovato, nel giovanissimo cast, una passione unica. La Febbre è anche una storia che parla di famiglie italiane a Brooklyn, Tony Manero è il giovane italiano che cerca il riscatto sociale e l'autoaffermazione ballando il sabato sera in discoteca. In Olanda ho dovuto aggiungere elementi per rendere italiani attori e ballerini, qui ho piuttosto dovuto lavorare di sottrazione!».
Ma possono questa storia e questa musica conquistare le giovane generazioni? La risposta la dà il coreografo britannico Chris Baldock: «Sfruttiamo tutti gli stili dagli anni '70 ad oggi, abbiamo inserito anche dell'hip-hop, non sono esattamente le medesime coreografie di Broadway».

Chiusura sulle parole di Gabrio Gentilini/Tony Manero: «Benchè io sia giovane, sono rimasto affascinato dalla Febbre del sabato sera, è una storia che parla di giovani che si sentono soffocati da una stagnazione e che vogliono realizzarsi. Le somiglianze con la nostra epoca sono evidenti».

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