«I milanesi non vedono l'ora di cambiare l'inquilino di Palazzo Marino». E Forza Italia spera di riavere presto quello del Pirellone. Ma queste sono le note di palazzo emerse ieri in corso Venezia. Tutto l'incontro con i «seniores» del movimento, in realtà, la coordinatrice regionale Mariastella Gelmini e i candidati azzurri l'hanno dedicato a questioni urgenti per i cittadini: pensioni, lavoro, imprese.
Giovanni Toti, capolista della circoscrizione che ha in Milano la sua «capitale», ha avvertito: «Questa è la partita della vita», da giocare con l'«orgoglio della nostra storia» e «guardando al futuro». Tre le sfide: l'astensione e la protesta «carica di rabbia» di Beppe Grillo, poi il Pd di Matteo Renzi, che «marca male anche sulle riforme» e delude su economia e lavoro scordandosi di partite Iva e pensionati (che hanno avuto aiuto solo dal governo Berlusconi). Terzo fronte aperto, infine, «i nuovi fossili» (riferimento all'Ncd) che coltivano «idee preistoriche» e «delirano di un centrodestra senza Silvio Berlusconi». Il consigliere politico di Forza Italia ha avvertito: «Il presidente farà la sua partita ma non può farla fino in fondo». «Occorre - ha aggiunto - che anche ognuno di noi si faccia carico della responsabilità di questa campagna, questa volta più del solito». Il leader del centrodestra, comunque, sarà presente alla chiusura della campagna elettorale, con una manifestazione a Milano. «Non so se sarà al teatro Dal Verme o al teatro Nuovo ma sicuramente in un teatro - ha spiegato Toti - credo venerdì 23 maggio». «Ognuno di noi deve convincere gli indecisi - l'esortazione di Mariastella Gelmini - e possiamo sorprendere i gufi, chi parla di una crisi che non c'è, come dimostriamo ogni giorno con la nostra compattezza». «Il rapporto Assolombarda fotografa lo schiaffo fiscale del Comune di Milano alle imprese» ha aggiunto «lo sforzo propagandistico della sinistra è notevole e la fabbrica delle illusioni di Palazzo Marino dipinge Milano come una smart city in piena ripresa. Poi arrivano i dati veri e la doccia è gelata. Chi ama Milano vuole sottrarla a questo medioevo ideologico e riportarla tra le città più attrattive del mondo», liberandola «dalla sinistra più vecchia del mondo». Gelmini è in sintonia con Toti su Palazzo Marino e anche sul Pirellone: «Riavere un presidente azzurro è una speranza ma Maroni sta facendo bene - ha precisato - alla scadenza ne ragioneremo».
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