Coronavirus

Milano preoccupa ancora. No aperture e più quarantena

L'ordinanza regionale va contro il decreto di Conte Nessuna deroga e "da 14 a 28 giorni i positivi isolati"

Milano preoccupa ancora. No aperture e più quarantena

«Fate una buona pasqua ma non scherziamo. A Milano purtroppo i contagi sono raddoppiati, non è per niente finita...». Più chiaro di così l'assessore al Welfare Giulio Gallera non poteva essere elencando numeri che non lasciano troppo spazio agli entusiasmi. Ieri in città i positivi sono stati 262, più del doppio di due giorni fa quando erano stati 127 e in provincia la musica non cambia: 520 contagi contro i 269 di due giorni fa. In totale i positivi in Lombardia salgono cosi 59.592 con 9.977 tamponi effettuati e con un numero di deceduti purtroppo pure in salita: ieri sono stati 273 a fronte dei 216 di due giorni fa per un totale che drammaticamente continua ad aumentare ed ha raggiunto quota 10.511. Infine i ricoveri che ieri sono stati 68 in più di due giorni fa a fronte però di un numero minore di persone finite in terapia intensiva che sono state 28 in meno. «Sono dati che non consentono di rilassarci, non sono ancora stabili- spiega Gallera- Il fatto che ci siano più ricoveri ma meno persone finiscano in terapia intensiva significa che il virus è meno forte. Però gira ancora. Le nostre relazioni si sono rarefatte ma il contagio continua nella rete familiare e a volte sul lavoro. Sta per uscire una linea guida che prevede che la quarantena duri fino al 3 maggio. Tutti coloro che sono a casa dal lavoro avranno un certificato dal proprio medico di allungamento della quarantena. I 14 giorni servono per l'incubazione e a vedere se compaiono i sintomi ma siccome molte persone risultano dopo ancora positive, a garanzia di tutti allunghiamo il periodo. L'idea è di fissarlo in via definitiva ai 28 giorni». Allarme ancora alto quindi. E fino al 3 maggio in Lombardia resta tutto com'è. Nessuna apertura di librerie a cartolerie, la Regione con la nuova ordinanza non si mette nella scia del governo. Restano in vigore le misure restrittive già attive sul territorio regionale che stabiliscono la chiusura di alberghi, studi professionali, mercati all'aperto e di tutte le attività non essenziali. Sarà possibile acquistare articoli di cartoleria, di fiori e piante all'interno degli esercizi commerciali che vendono alimentari o beni di prima necessità, già aperti. Il provvedimento lascia aperti i negozi per la vendita di articoli per neonati e bambini. Una decisione che provoca la reazione degli ambulanti che speravano invece in una deroga sostenendo che, con le dovute precauzioni, la riapertura dei mercati rionali avrebbe potuto alleggerire lo stress e le code che da giorni ormai sui verificano nei supermercati.

Così quella di oggi sarà una Pasqua blindata, tra controlli, posti di blocco ed elicotteri che sorvoleranno la città a caccia di chi proverà ad uscire di casa. E non sono pochi quelli che l'hanno già fatto: «I dati non sono positivi- spiega Fabrizio Sala, vicepresidente della Regione- Nei giorni scorsi è stato raggiunto un record rispetto a più di 2 settimane fa perché siamo arrivati al 41% di mobilità. Sicuramente ci sono persone che hanno fatto la spesa per Pasqua, così come altri si sono spostati in quanto legati alle attività produttive essenziali, quindi autorizzati, ma così non va per niente bene. In alcuni comuni sulle strade che portano alle località di vacanza abbiamo registrato una mobilità aumentata fino al 7 per cento».

I dati rilevati dalle compagnie telefoniche che segnalano i cambi di celle alle quali si agganciano gli smartphone delle persone in movimento sono stati trsmessi alle prefetture per i controlli.

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