Cronaca locale

«Milli Gorus» è nella black list dei tedeschi ma il Comune la regolarizza in via Maderna

Forte (Mp): «Questo è il centro sanato col piano delle attrezzature religiose»

Milli Gorus nel rapporto governativo tedesco. Resta aperto, dunque, il paradosso dell'organizzazione turca, che in Germania è osservata speciale (capitolo islamismo) mentre in Italia è interlocutore del Comune, tanto da meritare la chance di una sanatoria, quella prevista dal Pgt attualmente in discussione in Consiglio, che la inserisce fra i quattro luoghi di culto da regolarizzare in città.

Il rapporto sulla protezione costituzionale del ministero dell'interno tedesco, da pagina 163 a 215 parla di islamismo-terrorismo islamista. E le pagine 214-215 sono dedicate a Milli Gorus. Lo ha detto il consigliere Matteo Forte (Milano popolare) nel corso dell'ultima seduta della commissione urbanistica in Comune: «La giunta dovrebbe uscire dalla ristretta osservazione di norme urbanistiche - spiega Forte - per affrontare il merito della questione che è tutt'altro: una delle comunità islamiche che chiedono di regolarizzare la propria moschea è stata puntualmente inserito anche quest'anno nel Rapporto del governo tedesco. Non solo, il suo rappresentante è a capo del coordinamento del Caim, a cui fanno riferimento anche altre comunità che chiedono di essere sanate dal piano attrezzature religiose del Pgt, come via Padova 366. È un bene legittimarle? Possiamo confrontarci con le autorità tedesche per prendere questa decisione? Si possono fugare dubbi sul radicalismo in cui pure Milli Gorus viene fatta rientrare dall'ultimo Rapporto del ministro Seeofer?».

La maggioranza non ha voluto affrontarlo, chiudendosi in un eloquente silenzio. L'imbarazzo d'altra parte non è una novità. I rapporti con le moschee cittadine sono sempre stati motivo di imbarazzo per i partiti del centrosinistra, al governo della città dal 2011. Un articolo del 2015 sul sito dell'organizzazione turca dà conto dell'incontro con la allora presidente del Municipio 4 Loredana Bigatti, e al tempo - come fu fatto notare - Milli Gorus aveva già avuto qualche problema col Comune. L'associazione ha sede in via Maderna e in quel luogo non solo non era prevista dal punto di vista urbanistico un'attività di culto, ma erano stati eseguiti lavori su cui erano intervenuti i vigili, e su cui diversi consiglieri avevano presentato interrogazioni. «Erano stati rimossi minareti sul tetto e altre strutture non previste» aveva raccontato l'ex vicesindaco Riccardo De Corato.

AlGia

Commenti