Il mini-tour dell'amore nei luoghi di Milano rossi d'insolita passione

Uber propone un giro nei punti della città che furono teatro di legami contesi o proibiti

Il mini-tour dell'amore nei luoghi di Milano rossi d'insolita passione

Ma quale luna di miele a San Valentino! Uber si è detto: meglio delle sane «Relazioni pericolose», un tour tutto meneghino dal titolo «Love Milano: relazioni pericolose», l'app che sarà attiva dal giorno degli innamorati.

Realizzato in collaborazione con l'associazione culturale «Milano città nascosta», il viaggio su una berlina o un van a sei posti fa tappa in nove luoghi milanesi, che sono stati scena di vicende d'amore forti e travagliate. Milano non è Verona, non ha il balcone di Giulietta, qualcuno pensa, anche se riflettendoci sopra la storia dei due innamorati di Shakespeare non è una commedia ma una tragedia con tanto di morte dei due fanciulli, perché il lieto fine in amore esiste solo nelle fiabe, come ricorda la rosa rossa di San Valentino che brilla per le sue spine.

«Vissero tutti felici e contenti?». Non è così semplice da farsi, e purtroppo la situazione delle coppie contemporanee lo testimonia, quindi il realismo milanese ha puntato su edifici simbolo di storie contrastate e poco scorrevoli, a cominciare dagli svaghi proibiti che avvenivano in via San Paolo 10, dove c'è Palazzo Spinola e la Società del Giardino. Nel 1819 un gruppo di gentiluomini acquista il palazzo per farne la sede di un club maschile, la Società del Giardino, dove si ritrovavano i migliori signori della città. Da qui sono passati Carlo Porta, Balzac, List, il maresciallo Radetzky. Gli uomini entravano dal rispettato portone per incontrarsi piacevoli conversazioni, ma poi si cambiavano d'abito, prendevano un corridoio nascosto che conduceva al bordello di San Pedron in via San Pietro all'Orto 3, dove trascorrevano tutt'altro tipo di piacevoli cose in compagnia di scaltre ragazze.

Si prosegue in via Case Rotte e piazza San Fedele, dove si vede l'angolo di Palazzo Marino, casa natale della celebre Monaca di Monza, ovvero Marianna de Leyva, donna di una forza impressionante al centro di un amore torbido, infelice, disonorato con il conte Gian Paolo Osio. Ma la zona è famosa anche perché in un convento era rinchiusa una fanciulla dalla voce sublime. Un gentiluomo inglese s'invaghì di lei, la tolse dalla clausura e si diedero appuntamento alle bianche scogliere di Dover, dove la fanciulla, una volta libera, non arrivò mai, scegliendo una vita tutta sua. Anche in via Andegari si consumarono sospiri non ripagati. Furono quelli dello scrittore Stendhal per la dolce Mathilde Viscontini.

La Scala fu «teatro» di un femminicidio: il 29 agosto 1925 il tenente d'artiglieria Virgilio de Fabritiis uccise sotto il porticato del teatro la giovane moglie Ester Ghezzi, accusandola di tradimento. Via Palestro: omicidio di Maurizio Gucci. La grande sospettata è sempre stata l'ex moglie Patrizia Reggiani, uscita da San Vittore proprio l'anno scorso. Tuttora la donna rimane un'enigma.

Quindi Palazzo Serbelloni, dove soggiornò nell'estate del 1796 Marie Josèphe Rose de Tascher de la Pagerie, vedova de Beauharnais, il grande amore di Napoleone, che qui la pensava in compagnia del suo amante. Il «Love Milan: relazioni pericolose» non poteva non finire con un tocco di romanticismo.

La visione dei fenicotteri nel giardino Invernizzi in via Cappuccini e soprattutto la visita al planetario Ulrico Hoepli. Questione di stelle? Non solo. Negli anni '50 il Planetario era sempre deserto, perché tutti a Milano sapevano che sotto la sua cupola andavano le coppiette a scambiarsi più di un bacio di San Valentino.

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