La miniera d'oro di Area C: multe e ticket per 256 milioni

È la cifra colossale raggiunta da Palazzo Marino in tre anni di pedaggio Solo le sanzioni valgono oltre 180 milioni. De Corato: «Milanesi spremuti»

La miniera d'oro di Area C: multe e ticket per 256 milioni

É un «cervellone» che produce incassi quasi a ciclo continuo, cinque giorni su sette (dalle 7.30 alle 19.30), sessanta ore a settimana. Tra ticket d'ingresso e multe per chi è passato sotto le telecamere senza pagare, Area C in tre anni ha reso al Comune la bellezza di 256 milioni di euro. Un calcolo che il consigliere Fdi Riccardo De Corato (ex vicesindaco e anche assessore al Traffico durante la ex giunta Moratti) ha potuto fare dopo aver ottenuto le risposte a una sua interrogazione in Consiglio sul bilancio della congestion charge dal 2012 ad oggi. E sono impressionanti. «Dimostrano - sostiene l'esponente di opposizione - che il risultato di Palazzo Marino è quello di fare cassa alle spalle dei cittadini».

Andando per ordine: i numeri del fenomeno. Nel 2012 le sanzioni che la polizia locale ha spedito ai mittenti (le targhe vengono filmate e quindi tutte le multe sono inviate a domicilio) sono state 761.647, sono calate nel 2013 a 664.226, l'anno successivo a 568.676 e nei primi sei mesi del 2015 ne sono già state registrate 309.416, quindi se il trend resterà questo potrebbe esserci di nuovo una risalita rispetto all'anno scorso. Il totale nei tre anni e mezzo ha oltrepassato ampiamente i due milioni di contravvenzioni (per l'esattezza, 2.303.965) e calcolando che per ognuna vanno pagati 81 euro si arriva ad un «tesoretto» di 186 milioni di euro pagati dagli automobilisti molto spesso per distrazione. Ci sarà una quota di furbetti, ma dagli occhi elettronici non si scappa e tanto vale provarci. Più facile che si tratti di chi ha lasciato scadere le 24 ore del giorno successivo per saldare il ticket (almeno dall'anno scorso è stata introdotta la mini-multa se si paga il debito entro sette giorni) o di chi arrivando da altre città non si è reso conto di essere entrato in una «zona rossa» nonostante i cartelli. «A questa cifra già molto elevata - fa presente De Corato - si devono aggiungere i ticket pagati, che ogni anno sono stimati almeno in 20 milioni, quindi 70 milioni in tre anni e mezzo». Totale: con la tassa sul traffico il Comune ha incassato oltre 256 milioni dal 2012 a oggi. Ma, è la domanda-accusa del consigliere Fdi, con quali benefici per i milanesi? «Il provvedimento non ha portato a un indiscusso miglioramento dell'aria: la ricerca dell'International Institute for Applied System Analysis dell'inverno scorso ha incluso l'aria di Milano tra le più inquinate d'Europa e ha aggiunto che solo Londra può vantare dei miglioramenti rispetto al passato. Né si può dire che la diminuzione dei veicoli in ingresso a Milano sia diminuita grazie ad Area C, visto che bisogna anche e soprattutto tenere conto della crisi economica che ha ridotto in generale l'acquisto e l'uso delle auto».

Legge i dati da un altro punto di vista (ovviamente) il consigliere di Sel Luca Gibillini e sottolinea che «le multe calano anno dopo anno, a dimostrazione che i cittadini hanno compreso le regole di Area C». Anche il Comune prova a correggerlo, perchè «come sempre accade, l'amministrazione comunale incassa circa il 50% delle contravvenzioni emesse. Una stima più realistica dell'incassato sulle multe di Area C si avvicinerebbe alla cifra di 20/25 milioni ogni anno, piuttosto che 180 milioni di euro in 3 anni». E «i tempi di effettivo incasso - aggiunge Palazzo Marino - possono arrivare fino a due anni». Bene.

Ma tocca all'esponente Fdi puntualizzare ancora che il discorso «non sta in piedi» perchè «le multe emesse magari non sono state ancora tutte incassate, ma vanno pagate. Se qualcuno non le salda subito, pagherà in seguito dopo i solleciti, aggiungendo pure la mora. Se altri non pagheranno proprio, sarà una responsabilità del Comune». ChiCa

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