Il ministero si aggiudica i cimeli di Toscanini

Le lettere alla moglie, ma anche spartiti e scritti di Puccini e Ravel rilevati per 120mila euro a un'asta Bolaffi. Resteranno a Milano dove faranno parte di un fondo dedicato al Maestro

Un tesoro dal valore inestimabile per la storia della cultura del nostro Paese. L'archivio familiare di Arturo Toscanini, composto da 759 lettere che il direttore d'orchestra scambiò con la moglie Carla De Martino e poi spartiti e scritti di Giacomo Puccini e Maurice Ravel. Sono solo alcuni dei trentanove preziosi cimeli che il ministero per i Beni culturali si è aggiudicato per 120mila euro nella sede milanese delle Aste Bolaffi. L'iniziativa del Mibac dopo i numerosi appelli delle personalità del mondo della cultura che chiedevano di far rimanere di proprietà pubblica gli oggetti messi all'asta da un ramo della famiglia Toscanini.
Un patrimonio, rilevato senza rialzi sulla base d'asta, che ripercorre l'attivita professionale del Maestro e le sue vicende familiari e verrà destinato probabilmente all'Archivio di Stato di Milano, creando così un "fondo Toscanini" insieme ai suoi ricordi battuti all'asta lo scorso novembre da Sotheby's a Londra e acquistati da Eni e Intesa Sanpaolo.
E così a ospitarli sarà la città dove il Maestro ha vissuto anni indimenticabili dirigendo, tra l'altro, il memorabile concerto di riapertura del teatro alla Scala ricostruito dopo la guerra nel maggio 1946.
"Siamo soddisfatti perché questi cimeli rimarranno in Italia - ha spiegato Maurizio Savoia, soprintendente per l'archivistica del ministero per i Beni culturali che ha presentato l'offerta durante l'asta - Il nostro obiettivo è riunire i documenti che fanno capo alla figura del Maestro e che avevano preso strade diverse, creando un fondo a disposizione dei cittadini, del Comune di Milano e del Teatro alla Scala".
I cimeli verranno conservati quindi a Milano, come aveva chiesto l'assessore alla Cultura Stefano Boeri. Mentre non è stata ascoltata la proposta della Fondazione Toscanini e della Fondazione Teatro Regio di Parma di affidare i cimeli al Museo Casa Natale di Toscanini in Borgo Tanzi a Parma. "Non c'era nessuna gara con Parma - ha sottolineato il soprintendente - e grazie alle tecnologie digitali questi documenti potranno essere consultati da tutti gli italiani".
Altri diciassette oggetti su un totale di settanta lotti, tra cui il frac Caraceni che Toscanini indossava per gli avvenimenti più importanti e una bacchetta da direttore donatagli da un'ammiratrice e acquistati oggi da collezionisti privati, potranno essere rilevati dal ministero entro 60 giorni al prezzo di 35mila e 400 euro grazie al vincolo della soprintendenza che li ha dichiarati di interesse culturale nazionale. Solo 13 cimeli battuti all'asta sono quindi liberi da vincoli.
Proprio il frac e la bacchetta sono stati tra gli oggetti più contesi dai collezionisti. La prima da una base d'asta di 500 euro è stata aggiudicata per 6.500 euro, mentre l'abito ha toccato quota 15mila euro da una base di 5mila.
"Sono un appassionato di opere d'arte - ha spiegato Giovanni Materia, un collezionista che si è aggiudicato tre lotti, tra cui una lettera di Gio Ponti a Toscanini - e penso di aver trovato dei pezzi unici a un costo inferiore rispetto a quello di un Rolex".

Cimeli che però nei prossimi giorni potrebbero essere rilevati dal ministero. Una decisione alla quale potrebbe opporsi Aste Bolaffi che si riunirà per discutere dell'ipotesi di un'istanza contro l'ulteriore vincolo che ha ridotto il valore dell'asta escludendo i compratori dall'estero.

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