Le sgombero dell'ex Macello di viale Molise 68 verrà fatto «dopo le necessarie valutazioni in sede di riunione tecnica di coordinamento delle forze di polizia». A dirlo il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri rispondendo ieri al question time della Camera. «In quella sede potranno essere valutati tutti gli elementi informativi acquisiti e l'impatto che l'operazione può presentare», ha spiegato sottolineando che il collettivo Macao «ha ottenuto la solidarietà non solo dell'area antagonista, ma di una parte della società civile e di numerosi esponenti di ambienti culturali e politici». E che «solo recentemente la società Sogemi», che gestisce l'immobile, «ha formalizzato la richiesta di assistenza della forza pubblica per lo sgombero». La Cancellieri ha poi ricordato che «gli spazi in stato di abbandono, precedentemente occupati da gruppi di attivisti del collettivo Macao, sono stati liberati grazie all'intervento delle forze dell'ordine e senza alcun incidente». Quanto agli altri stabili occupati abusivamente a Milano, il ministro ha aggiunto che «i locali occupati da un gruppo di anarchici in via Scaldasole sono stati liberati il 20 giugno scorso, mentre il centro sociale Vittoria, fin dalla sua costituzione, risulta essere intestatario di un regolare contratto di locazione. Per quanto riguarda, invece, il centro sociale Leoncavallo, risulta che sono stati avviati contatti per ricercare una soluzione finalizzata a comporre la vicenda attraverso l'individuazione di spazi alternativi».
E, intanto «senza rientrare in meccanismi di affidamento e delega a soggetti pubblici o privati», il collettivo Macao torna a chiedere un riconoscimento giuridico alle «forme e pratiche di legittimazione della cittadinanza attiva» e di poter gestire l'ex Macello. E per questo ha convocato un incontro aperto a cui ha invitato comitati di quartiere, l'Arci, il Torchiera, il Baraonda e altre associazioni.
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