Il mondiale a scatto fisso In Bovisa notte da brividi

Finale del circuito che assegna il titolo iridato In gara oltre 350 ciclisti in arrivo da 36 Paesi

Antonio Ruzzo

C'erano una volta le bici a scatto fisso e ci sono ancora. Anzi sempre di più. Le bici a scatto fisso fanno tendenza. Bellissime, eleganti, colorate, con le ruote a profilo alto, le manopole in tinta, i mozzi di colore, la catena a riporto. Roba da «fighetti». Una volta erano passione, grasso e morcia di catena, sudore e gambe gonfie, surplace e velocità . Tutto su pista che qui a Milano aveva come parola magica il Vigorelli che pochi giorni fa ha riaperto ai milanesi e le volate di Maspes e Gaiardoni. Ma giù dalla pista le gare a scatto fisso sono continuate anche dove non si poteva. Sfide illegali come la Red Hook che all'inizio si correva in un malfamato quartiere di Brooklyn ed ora è diventata una gara mondiale. Adrenalina pura spalmata in campionato 4 tappe, da New York a Barcellona e ora a Milano nella finale di un circuito che riunisce i migliori specialisti mondiali e il pubblico delle grandi occasioni. La tappa finale si corre alla Bovisa sabato prossimo con un testa a testa all'ultima ruota tra 350 professionisti che arrivano da 36 paesi. Il Red Hook Criterium è il campionato del mondo di bici a scatto fisso su strada, una competizione unica nel suo genere dove i ciclisti in gara utilizzano su un circuito cittadino corto e tecnico le bici a scatto fisso utilizzate nei velodromi. Agli atleti sono richieste doti che, oltre la potenza tipica della pista, prevedono una grande capacità di rallentare e ripartire e soprattutto spiccate qualità tecniche. «Questo è il settimo anno a Milano ed è sempre una gara speciale- spiega David Trimble il direttore di gara- Sarà il capitolo finale di un campionato combattuto e una bellissima vetrina per le centinaia di atleti italiani che vi parteciperanno. L'anno scorso Ivan Ravaioli ha vinto il campionato a Milano e quest'anno ha ancora la possibilità matematica di ripetersi. Nella gara femminile Vittoria Reati e Jasmine Dotti sono entrambe a pochi passi dal titolo»

A Milano ci si giocherà tutto, in un finale combattutissima in funzione di una classifica che vede al comando l'americano Colin Strickland (Allez-Allez Specialized), seguito dal compagno di squadra Aldo Ino Ilesic e dall'italiano Ivan Ravaioli (Team Cinelli Chrome) campione in carica della Red Hook Criterium. Quinto l'altro italiano Daniele Callegarin (Ridewill Oscar Cycling). Molto aperta anche la categoria femminile, con la statunitense Ash Duban (Affinity Cycles) al comando, davanti alla britannica Keira McVitty (Why be normal?) e la campionessa in carica Ainara Elbusto (Conor WRC). Quarta e quinta Vittoria Reati (La Classica Racing Team) e Jasmine Dotti (Ridewill Oscar Cycling). Si corre alla Bovisa, che per una notte diventerà il regno delle ruote a scatto fisso. Una trentina di giri, illuminati dalle fotoelettriche, che alla fine fanno 33 chilometri tirati a tutta, senza respiro e senza ragionare. Qualificazioni cronometrate per definire una griglia e alla fine restano i migliori a giocarsi la gloria in uno sprint.

Spettacolo puro e brividi soprattutto nella famosa curva «hook» cioè ad uncino. Si arriva a velocità folle, ci si ferma quasi e si riparte e succede davvero di tutto. Milano è l'ultima tappa, qui ci si gioca il mondiale.

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