Moralità e reddito i requisiti per candidarsi

Moralità e reddito i requisiti per candidarsi

Provvisto di un buon livello culturale e dialettico, di provata rettitudine e in grado di disporre già di un reddito proprio. Oltre a un’autocertificazione con entrate ed eventuali carichi penali. Non solo un generico identikit, ma veri e propri «criteri per la scelta del candidato» quelli messi nero su bianco dalla segreteria regionale del Pdl e consegnati ai responsabili provinciali e comunali per stilare le liste delle elezioni amministrative del 6 e 7 maggio che in Lombardia manderanno al voto 110 comuni. Una circolare firmata dal coordinatore Mario Mantovani e dalla sua vice Viviana Beccalossi per mettere ordine in una materia che in passato ha creato non pochi malumori nel del partito.
E così per aspirare a correre per un posto da sindaco, bisogna essere «personalità» che «raccolgano ampio consenso per riconosciute capacità e impegno profusi in ambito sociale, culturale, imprenditoriale, professionale, lavorativo o nel campo del volontariato». Il ritratto del candidato scelto dalla società civile, non fosse per quel «meglio se con esperienza amministrativa» infilato solo al punto quattro dell’elenco. E preceduto dalla richiesta di «buon livello culturale-dialettico» e «provata rettitudine». E seguito da un «senza interessi professionali in potenziale conflitto con la pubblica amministrazione» e «che dispongano già di un reddito proprio». Come a dire, astenersi politici di professione o disoccupati in cerca di collocamento. Tutti criteri ripetuti pari pari nel vademecum dedicato ai candidati consiglieri. Per i quali, però, si aggiunge anche un «prioritariamente espressione della militanza del Pdl», ad arginare i malumori dei tesserati. C’è poi il capitolo sulle «condizioni previste per la composizione delle liste». E qui si passa alle questioni anagrafiche e di genere, con «almeno due giovani di età inferiore ai 35 anni e comunque una quota non inferiore al 10 per cento dei candidati in lista». E poi «almeno il 25-30 per cento di candidate donne». E, in caso di soprannumero, «è opportuno privilegiare i candidati alla prima esperienza, rispetto a chi abbia già svolto il ruolo di consigliere per tre mandati consecutivi». E, infine, nei giorni in cui a moltiplicarsi sono le liste civiche degli scontenti, un solenne «impegno di lealtà» con tanto di «formale sottoscrizione».

Richiesto «un impegno ad appartenere al gruppo del Pdl riconosciuto dal coordinamento regionale», «un impegno a rispettare il regolamento del gruppo riconosciuto dal coordinamento regionale», «un impegno a sostenere il sindaco nei cinque anni di legislatura» e «autocertificazione situazione personale, reddituale ed eventuali carichi pendenti o iscrizioni nel certificato penale». Per i novizi «corso di formazione per giovani amministratori» tenuto da Mariastella Gelmini.

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