Una moschea aperta a tutti e non politicizzata. L'ha chiesta Maryan Ismail, musulmana e dirigente del Pd, criticando l'esito del bando comunale per i luoghi di culto e l'esclusione dell'islam più laico e moderato.
Ieri sul «Giornale» abbiamo avanzato una proposta: una moschea guidata da una donna. Una donna come la Ismail sarebbe una scelta simbolica forte. Non si tratta di una provocazione e non la considera tale Paolo Branca, fra i massimi esperti di islam, docente di lingua e letteratura araba alla Cattolica. «Le comunità religiose - ha detto - hanno diritto di nominare le persone che preferiscono. Se sono intelligenti dovrebbero capire che una candidatura femminile, magari fuori da certe logiche di gruppo e appartenenza od obbedienza ideologica, poteva fare bene. Purtroppo questo non avviene, per i musulmani ma anche per altre comunità o istituzioni. La strada è ancora lunga. Certe candidature simboliche potrebbero avere il loro effetto. Maryan ma anche altre giovani, di seconda generazione, magari non velate ma credenti e praticanti. Fare rete con persone fuori dal giro ristretto potrebbe aiutare a cambiare la percezione del fenomeno presso l'opinione pubblica».
Critiche sulla linea del Comune: «Nel corso di questi anni sono stati scelti gli interlocutori, che rappresentano una fetta notevole dell'islam, ma anche dal mio punto di vista si poteva fare di meglio per non cadere nella trappola della voce più grossa».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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