Le moschee e la «casbah» È sfida sui casi-polveriera

I candidati di Parisi e Sala: «Abbiamo idee opposte sulla sicurezza» Il «fortino» in via Cavezzali e le proposte sui mercati da recuperare

Alberto Giannoni

La via più multietnica, per il centrodestra, è una polveriera. Ma via Padova è il simbolo delle speranze dell'era-Pisapia. Il candidato della sinistra, Alberto Ciullini, è presidente di commissione Sicurezza, e la parola-chiave per lui è «coesione». «Affidarsi solo alla repressione, che pure può servire, non basta - spiega - Senza coesione la sicurezza non esiste. Questo è stato il nostro tentativo». Fallito, secondo l'opposizione. «Lavorano sull'inclusione - replica l'avversario Samuele Piscina, leghista sostenuto dal centrodestra unito - ma questa zona è abbandonata». Due candidati «opposti», dice il leghista (che annuncia l'intenzione di sgomberare i centri sociali abusivi). E Ciullini, ambientalista e antifascista, conferma. Si sono scontrati di recente sul campo nomadi di via Idro. La sicurezza è il nervo scoperto. Per Piscina «dilaga il degrado». «Spariti i pattugliamenti - spiega - i vigili di quartiere sono senza poteri. Noi chiediamo solo regole». Ciullini ha in mente «dialogo». E «una piazza per ogni quartire». Per Yuri Guaiana, vicepresidente uscente, «via Padova è una grande opportunità. Il Comune deve governarla in modo tale che i diritti di tutti siano rispettati». Lo slogan della sinistra arancione recita che via Padova è meglio di Milano. «Di cose positive ne vedo poche» obietta Piscina. Oggi non è un modello per Milano». Altra polveriera la Stazione Centrale: «Ora l'hub è in via Sammartini ma i bivacchi continueranno. Servono posti alternativi». Per Roberta Capotosti, candidata di «NoixMilano», la sinistra ha «destinato tanti fondi a iniziative ludiche, millantata integrazione - riflette - ma erano solo spot ad associazioni vicine». Marzio Nava è il capogruppo di Forza Italia e ha dato vita a una consultazione sul mercato di Gorla. Due proposte: spostarci l'Asl o aprire una biblioteca multimediale. Su via Padova l'analisi è chiara: «La bocciofila è l'ultima oasi. E in via Mosso la coesistenza fra le scuole e certi fenomeni è inaccettabile». «Come quel palazzaccio in via Cavezzali dove circola di tutto. E le porte di sicurezza sono chiuse dall'interno, tipo bunker». Un appello bipartisan è rimasto ignorato. «Comune e Università devono acquisirlo per fare un pensionato studentesco» propone l'azzurro. A pochi passi, in via Esterle, nei piani del Comune dovrebbe sorgere la moschea. Ciullini conferma: «Non si deve perdere l'occasione per sistemare una situazione confusa, che oggi è un problema. Nel quartiere più multietnico è indispensabile un luogo di culto decoroso per tutti. Quello spazio poteva essere adatto». Contraria l'opinione dei contendenti. «Luogo inopportuno - spiega Piscina - e la legge regionale lo vieta». Anche Capotosti è categorica: «In un luogo così complicato e stressato sarebbe quanto di più sbagliato. Esplode il quartiere.

Non dico no in astratto ma serve un contesto risanato, con regole e garanzie». Per Guaiana è «incomprensibile che non esista una grande moschea». Non solo, con i Radicali chiede di governare anche il problema della prostituzione, per esempio con luoghi «destinati al lavoro sessuale».

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