Il bando per le moschee non andrà lontano. Fa acqua da tutte le parti e la Regione lo conferma. È l'assessore all'urbanistica Viviana Beccalossi a spiegarlo, preannunciando la linea che seguirà sul caso: «Quando in Lombardia si parla di realizzare nuovi luoghi di culto - spiega - non si possono ignorare le regole contenute nelle leggi regionali». Due i testi vigenti: la legge anti-moschee del 2015 e la legge urbanistica. E «gli atti approvati da qualsiasi Comune in difformità o ignorando queste norme sono semplicemente e palesemente illegittimi», avverte l'assessore.
Ora è chiaro che il bando del Comune, per il Pirellone, non rispetta la nuova legge regionale «anti-moschee» e non rispetta neanche la legge del 2005, che già fissava limiti: «Non sembra - sottolinea Beccalossi - che il piano dei servizi vigente del Comune di Milano contenga individuazioni specifiche, dimensionate e disciplinate delle nuove aree oggetto del bando in corso». La stessa legge «anti-moschee», sebbene oggetto di un'impugnazione davanti alla Corte Costituzionale, è perfettamente vigente nella sua interezza fino al verdetto della Consulta. «Il punto - sintetizza l'assessore - è che il bando del Comune di Milano non appare conforme ai precisi contenuti della normativa regionale».
Il passo successivo sarebbe un'impugnazione, da parte del Pirellone, del provvedimento di assegnazione delle aree destinate a ospitare moschee: «Ho dato mandato agli avvocati della Regione di valutare se ci sono i termini per un'impugnazione della Regione - fa sapere Beccalossi - Sicuramente possono impugnare i cittadini milanesi. Io come cittadina bresciana non potrei ma sono sicura che i consiglieri comunali come Riccardo De Corato e Marco Osnato sapranno condurre su questo la giusta informazione».
Ma le falle tecniche, oltre che politiche, del piano moschee, sono probabilmente ben note anche Palazzo Marino. Ed è probabilmente per questo che è stato inventato un passaggio finale in Consiglio comunale, per «sanare» un iter molto dubbio. I tecnici del Pirellone, però, sono praticamente certi che non ci siano i tempi per una variante urbanistica che abbia questo effetto. Non prima delle elezioni. Insomma, il tutto è talmente pasticciato che nessuno vede la possibilità che all'assegnazione delle aree si arrivi davvero. nonostante i proclami del sindaco. Per l'ex vicesindaco Riccardo De Corato è «una farsa». E arriva la proposta di Forza Italia: «Credo che il buonsenso dovrebbe convincere tutti, a partire dal Comune, a sospendere l'assegnazione delle aree - ha detto ieri la coordinatrice lombarda Mariastella Gelmini - Visti i problemi tra le comunità, ma anche la situazione generale che induce alla cautela, sarebbe logico affidare la soluzione del problema - in via temporanea - all'unica autorità in grado di evitare scivoloni drammatici, quella che presiede l'ordine pubblico».
Del caso si è occupato, trovandosi a due passi da viale Jenner, anche il segretario leghista Matteo Salvini, che ha liquidato il lavoro del Comune in modo perentorio, facendo sapere che un sindaco leghista bloccherebbe tutto: «Ci sono 100mila islamici a Milano, è vero: finora dove stanno pregando? Spesso e volentieri a casa loro, possono continuare a farlo tranquillamente».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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