Niente incentivi per i Comuni lombardi che concedono spazi gratuiti alla costruzione delle moschee. La Regione Lombardia mette nuovi paletti alla legge regionale sui luoghi di culto e approva un ordine del giorno, appoggiato da tutta la maggioranza di centrodestra, che mette un freno alle concessioni. O almeno, impone che non siano a titolo gratuito. Le associazioni islamiche che vorranno costruirsi la moschea, dovranno pagare i terreni o sostenere l'affitto delle strutture comunali.
A dirlo saranno i bandi, compreso quello (bis) che sta per essere elaborato a Milano dopo il flop di quello precedente. «Nessuno vuole contestare la libertà di culto sancita dalla nostra Costituzione - si legge nell'ordine del giorno presentato dal consigliere di Fratelli d'Italia Riccardo De Corato e firmato dal collega di partito Francesco Dotti - ma le aree comunali o le sue proprietà dovrebbero essere utilizzate per problemi più cogenti per le comunità locali come la costruzione di nuovi asili, case, strutture per anziani». Alcuni comuni, dopo un primo bando per l'edificazione di luoghi di culto, hanno dovuto fare marcia indietro e prendere atto delle nuove norme. Ecco la nuova regola: le amministrazioni che concederanno gratuitamente i terreni alle comunità religiose dovranno rinunciare agli incentivi regionali e verranno pure penalizzate nei bandi regionali riguardanti sport, cultura, trasporti.
Bisogna vedere come la giunta tradurrà in pratica l'invito del Consiglio regionale ma di sicuro il lavoro avviato da De Corato in aula verrà proseguito dall'assessore al Bilancio Massimo garavaglia e da Viviana Beccalossi (Fdi), assessore all'Urbanistica e da poco titolare delle deleghe «anti Islam». Fu lei a firmare la prima legge anti moschee della Regione Lombardia e a difenderla da ricorsi e pronunciamenti di Tar e Consulta. A quel provvedimento, che impone regole paesaggistiche e di sicurezza agli edifici destinati a diventare luoghi di preghiera, ora si aggiunge anche la nuova limitazione. L'ordine del giorno ha raccolto anche il parere favorevole dei moderati di Lombardia Popolare che hanno solo chiesto di escludere dalle penalizzazioni nei bandi i Comuni che concedono gli spazi a prezzi agevolati, lasciando la discrezione a ogni singola amministrazione. «Con questo primo passo - sostiene De Corato - diamo un segnale forte a tutti quei comuni che aprono il portafoglio agli islamici e si rendono complici». «La Regione non può disincentivare i comuni che attuano un diritto garantito dal dalla Costituzione, quindi rimarrà lettera morta - sostiene il capogruppo del Pd Enrico Brambilla, preannunciando una battaglia legale - Detto questo, questa politica di intolleranza, apertamente contro l'integrazione, rischia di spingere gli islamici ai margini della società, con le conseguenze che possiamo immaginare».
Passa invece all'unanimità (senza tuttavia il voto dei Cinque stelle) il piano di prevenzione contro il terrorismo islamico, che prevede più controlli, più interpreti a disposizione delle forze dell'ordine e più psicologi per gestire la presenza dei migranti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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