Muore a 9 mesi nel lettino: la polizia apre un'inchiesta

La piccola è figlia di una coppia di italiani di 40 e 35 anni «Mostrava segni di malnutrizione e una piaga da decubito»

Era raffreddata e con un po' di febbre. Le hanno messo una suppostina per farle scendere la temperatura, addormentandola senza problemi. E circa tre ore più tardi, intorno alla mezzanotte, si sono accorti che non respirava più.

Il decesso improvviso di un neonato è un vero dramma, ancora di più lo è se non ci sono stati eventi, traumi o malattie gravi, ma solo qualche semplice sintomo d'influenza che certo non dà l'idea della tragedia imminente. Invece venerdì sera in via Severoli, zona Primaticcio, la bimba di nove mesi, figlia di una coppia di italiani, se n'è volata via come un angioletto silenzioso, nel sonno. Lasciando i genitori senza fiato, annientati dal dolore.

Sul posto, dopo il 118, sono intervenute anche le volanti dell'Ufficio prevenzione generale (Upg). Quindi il questore Luigi Savina ha pensato di affidare il caso all'ufficio investigativo, la squadra mobile. Secondo il medico legale, infatti, la piccolina sarebbe rimasta vittima di una «morte in culla», un fenomeno che colpisce i bambini nel primo anno di età pur e che non trova ancora alcuna spiegazione scientifica, impossibile da prevenire o bloccare anche se il minore fosse sotto stretta osservazione medica 24 ore su 24 e che si manifesta provocando il decesso improvviso di un lattante apparentemente sano. Una morte che, nonostante resti inspiegata anche dopo l'autopsia, è a tutt'oggi la prima causa letale dei bambini nati sani.

Tuttavia nel caso specifico si preferisce andare più a fondo, per non lasciare nulla d'intentato, tant'è che l'autorità giudiziaria, nella persona del pm Cristian Barilli, ha disposto l'autopsia sul corpicino della bimba. La ragione è molto semplice: gli operatori del 118 e quelli dell'Upg nell'immediato hanno notato che la piccola aveva una piaga da decubito, che le condizioni igieniche in cui veniva cresciuta erano piuttosto precarie mentre il suo aspetto deperito faceva pensare a un caso di malnutrizione. Questo è scritto nero su bianco nella relazione dell'equipaggio della volante.

I genitori - un 40enne e una 36enne che provengono da un contesto definito dagli investigatori «popolare» - hanno spiegato agli investigatori che la bambina aveva avuto la febbre alta la prima volta un mese fa e loro l'avevano portata all'ospedale San Carlo. Venerdì sera la neonata sembrava presentare solo qualche sintomo influenzale ma niente di più. Come consigliato in precedenza in ospedale, allora, le avevano messo una supposta per farle scendere la temperatura, quindi l'avevano messa a nanna per scoprire, circa tre ore dopo, che se n'era andata per sempre. Secondo il medico legale, però, la bambina sarebbe morta poco dopo essersi addormentata.

Resta quindi un punto interrogativo davanti a questo decesso.

Bisogna stabilire se sia da attribuire veramente a malnutrizione o ad altro. O invece se anche stavolta a «colpire» è stata la morte in culla. Arrivata come un vento gelido e silenzioso per portarsi via una piccola vita.

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