Bagarre in Regione e clima da rissa che esplode dopo settimane di tensioni, soprattutto tra la Lega e il Nuovo centrodestra. Che i nervi fossero a fior di pelle lo si sapeva, ma sembrava che lo scontro tra Matteo Salvini e Angelino Alfano potesse rimanere confinato sul ring nazionale, visto che qui leghisti e alfaniani sono alleati nella giunta Maroni da mesi impegnato a tener quiete le acque.
E, invece, forse anche complici le campagne elettorali che ormai si avvicinano (forse quella nazionale, di certo quella per il sindaco di Milano) ieri in aula è bastata una scintilla per innescare lo scontro. Ancor più grave, perché i protagonisti sono stati il presidente del consiglio regionale Raffaele Cattaneo e il suo vice, il leghista Fabrizio Cecchetti. Il casus belli è stato un non poi così insolito ingresso in aula di consiglieri e assessori con addosso le magliette «Renzi a casa» per la manifestazione organizzata dalla Lega sabato prossimo a Roma. Immediato l'ordine di Cattaneo per la sospensione della seduta, mentre definiva una «pagliacciata» la sfilata e censurava come una «mancanza di rispetto» quanto stava accadendo in un luogo istituzionale che «non può essere piegato o prestarsi a operazioni politiche di parte». Aggiungendo poco dopo che «non si può permettere che l'aula diventi una Caienna, visto che già ci sono brutti esempi in altre aule». Scatta Cecchetti che lo affronta urlandogli «vergogna, vergogna» e gli sposta il microfono quando Cattaneo decide la sua espulsione. Toni comunque troppo accesi, giustificati da Cecchetti ricordando che fu lo stesso Cattaneo a permettere un'analoga iniziativa in aula quando furono i suoi colleghi dell'Ncd a indossare magliette con la «N» di Nazareno per condannare l'Isis e le stragi dei cristiani per mano dei terroristi musulmani. «Cattaneo - l'accusa di Cecchetti - è per l'ennesima volta poco rispettoso del suo ruolo istituzionale: ha censurato le magliette della Lega, forse perché gli ricordano che l'Ncd a Roma ha tagliato un miliardo alla Lombardia, ma lo stesso non aveva fatto con i compagni di partito, addirittura invitati dallo stesso presidente a sfoggiare t-shirt promozionali. Torni ad avere un ruolo istituzionale e rinunci alle sue velleità politiche».
Una ricostruzione smentita da Valentina Bolis, la portavoce di Cattaneo pronta a precisare in un comunicato che «una cosa è indossare magliette propagandistiche in aula, per cui i consiglieri della Lega, come quelli del M5S o di Ncd in passato, sono stati richiamati all'ordine, un'altra è rivolgere, nei confronti del presidente Cattaneo, ingiurie e insulti che tutti hanno potuto distintamente ascoltare, arrivando addirittura a strappare il microfono». Alla fine riunione dei capigruppo ed espulsione per Cecchetti che non può rientrare al pomeriggio e perderà il gettone. Poi il Pd che chiede addirittura «sanzioni ulteriori», altre giornate di espulsione.
Un infierire forse dovuto a un clima acceso anche a sinistra, visto che ieri i grillini hanno votato con il centrodestra la legge per la protezione degli animali utilizzati nei laboratori di ricerca e la promozione di metodi di sperimentazione alternativi. E, dopo il via libera al referendum per l'autonomia della Lombardia, è la seconda volta in soli otto giorni. Altro sale sulla ferita. Chiaro che anche il Pd sia un po' nervoso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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