Calcio e politica. Silvio Berlusconi e Matteo Salvini hanno discusso del futuro sindaco di Milano domenica sera ad Arcore davanti a una deludente partita del Milan contro il Napoli. «Con tutti i gol che stavamo prendendo c'era tempo per parlare di altro» abbozza il leader leghista-rossonero. «Abbiamo sofferto entrambi per la sconfitta del nostro Milan ma sulle questioni politiche c'è stata piena sintonia su tutto» hanno fatto sapere i due leader del centrodestra con una nota. Ma il nodo Comunali è ancora apertissimo. «Abbiamo fatto più di un nome, ma prima di comunicarlo però dobbiamo avere l'ok. Le primarie? A me piacerebbero. Paolo Del Debbio? Ha detto no quindi è inutile insistere» afferma Salvini. Il giornalista in realtà è tutt'altro che fuori dai giochi, dicono fonti bene informate, le chance di una sua discesa in campo con una lista civica (in cui entrerebbero anche esponenti azzurri) sono in crescita. Anche Salvini ci sta facendo più di un pensierino. E resta sullo sfondo il nome dell'ex sindaco di Segrate Adriano Alessandrini che piace al leader di Fi - ieri ha ricevuto persino l'inatteso endorsement dell'imam di Segrate, Abu Shwaima («se la destra lo candidasse a Milano direi ai miei di votarlo, noi islamici non abbiamo mai avuto problemi a parlare con lui a Segrate») - ma la Lega ha già chiarito che dovrebbe essere investito dal voto delle primarie. Ma più del candidato continua a tenere banco nel centrodestra il dibattito sulle alleanze. Salvini si è dissociato dal tavolo sulle Comunali aperto dal governatore Roberto Maroni lunedì con Ncd, ieri tra i due ci sono stati segnali di distensione, almeno a parole - «nessun attrito con Matteo, ho fatto presenti le mie preoccupazioni ma rispetto le gerarchie e quello che deciderà il segretario per me va bene» ha detto Maroni, «con Bobo nessun problema, appena rientro da Strasburgo ci vediamo» la replica - ma ad alimentare la tensione è il presidente del consiglio regionale Ncd Raffaele Cattaneo. «Salvini deve sapere - avverte - che il Nuovo Centrodestra non può essere buono per votare le leggi e le mozioni che piacciono alla Lega in Regione e non per fare gli accordi a Milano. Se non andiamo bene per Milano in futuro non andremo bene neanche per la Lombardia». Avviso di strappo. E getta benzina sul fuoco tra i colonnelli lumbard: «Non è - provoca - che l'obiettivo vero di Salvini è mettere in crisi Maroni?». É quasi una lettera-appello quella firmata dal coordinatore regionale Ncd Alessandro Colucci e il capogruppo lombardo Luca Del Gobbo, in evidente difficoltà tra gli alfaniani che spingono il movimento verso il Pd e il centrodestra a cui sono saldamente legati: «La Lombardia è un modello che funziona e va replicato a Milano, così Salvini distrugge il centrodestra, indebolisce Maroni e consegna Milano alla sinistra». Se vuole seriamente fare un patto almeno in Lombardia, «Ncd stia con il centrodestra ovunque nella nostra regione» media il capogruppo regionale Fi Claudio Pedrazzini. Ma la linea leghista per ora è irremovibile. E di calcio e politica ha chiacchierato anche l'ex ministro Ncd Maurizio Lupi domenica sera allo stadio con qualche politico in tribuna. Proprio lui per primo ha lanciato l'idea del Manifesto per Milano con la stessa coalizione che governa in Lombardia e Liguria. Di fronte ai niet di Salvini sta studiando il piano b.
Non è escluso che possa presentarsi al primo turno delle Comunali al centro, con un simbolo sulla lista distinto da Ncd. Pronto a riposizionarsi al ballottaggio, che a quanto pare destra e sinistra danno per scontato (senza fare i conti con M5S).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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