Nei conti di Atm meno guasti e un taglio agli straordinari

Sono calati i guasti in metropolitana (del 30% rispetto agli anni precedenti), i ritardi (la regolarità in metrò si aggira intorno al 98%, scende all'81 per le linee di superficie) e le spese per gli straordinari: un taglio secco di 3 milioni di euro. É cresciuto invece del 40% il costo medio al litro del gasolio rispetto al 2010, e tra carburante e energia, l'acquisto delle materie prime è costato il 7& in più del 2012. Sono alcuni dati del Bilancio 2013 approvato ieri dall'assemblea degli azionisti Atm. In pratica, il Comune, rappresentato al tavolo dal dg Giuseppe Tomarchio al posto dell'assessore alla Mobilità Piefrancesco Maran. Atm ha chiuso i conti con un utile consolidato di 5,3 milioni rispetto ai 4,4 dell'anno prima. In crescita (+21%) il margine operativo lordo, pari a 120 milioni. I costi di produzione nel 2013 sono scesi a 823,3 milioni, con un lieve calo dovuto, spiega il gruppo, al costo del lavoro e al «considerevole incremento» degli affidamenti dei contratti tramite gara pubblica (da 35 a 62) e anche per quelli sotto la soglia comunitaria (da 199 a 276). La maggiore trasparenza ha generato «un meno che proporzionale aumento di ricorsi al Tar» precisa Atm. Il costo del personale (478,3 milioni) cala per effetto della riduzione di 62 unità e per i minori accantonamenti Inps.

Nel prossimo bilancio «ci saranno inevitabilmente forti incrementi di costi legati alle assunzioni per far fronte ai picchi di Expo, e per l'acquisto dei nuovi treni». Si era parlato di 25 nuovi macchinisti e 25 agenti di stazione. Atm ha staccato al Comune un dividendo di 22 milioni. Confermato Bruno Rota alla presidenza.

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