«Hanno chiuso la stalla quando i buoi erano già scappati». Molte famiglie hanno protestato ieri, nell'area nord di Milano. E non solo perché il Seveso è nuovamente uscito dagli argini, provocando allagamenti e problemi (sono state chiuse alcune vie e due stazioni del metrò, Marche e Istria, e le auto sono finite sott'acqua un'altra volta). A questi disagi (purtroppo incredibilmente consueti per chi vive a Niguarda, all'isola e in viale Zara) si è aggiunto un disagio ulteriore, almeno a giudizio di molti consiglieri di zona. Il Comune: visto i livello dei corsi d'acqua e le previsioni (piogge intese fino a notte, poi in diminuzione fino alle 8), mercoledì sera ha deciso di chiudere tutte le scuole di ogni ordine e grado della zona 9. Lo ha fatto alle 20.30 - troppo tardi perché molte famiglie potessero saperlo - e ha esteso la misura a tutta la zona. «A parte l'intempestività della comunicazione - commenta Raffaele Todaro, consigliere di Forza Italia - il sindaco ha creato un forte disagio a centinaia di famiglie che non sanno a chi lasciare i loro figli e spesso sono quindi costretti a rimanere a casa perdendo una giornata di lavoro». «La cosa più grave», il fatto che il provvedimento abbia riguardato quartieri come Affori, Comasina, Bruzzano e Bovisa che «non hanno, almeno direttamente, questo problema poiché sono lontani dal percorso esondativo del Seveso». «Eccesso di zelo e poca visione - concorda Andrea Pellegrini, consigliere leghista - la zona coinvolta era circostanziata. Cosa c'entrano la Bovisa o la Comasina con Niguarda?». «E' stata una misura troppo drastica - anche secondo Federico Illuzzi, consigliere di Ncd - si poteva pensare a crere meno disagi per le famiglie, anche considerato lo sciopero». In effetti è sembrato piuttosto paradossale vedere le scuole chiuse in un giorno caldo e assolato.
Il sindaco Giuliano Pisapia ha ringraziato Polizia locale (260 vigili in campo) Protezione civile, Vigili del Fuoco, Amsa,A2A e Metropolitana Milanese «per la grande risposta data ai disagi creati dall'esondazione di Seveso e Lambro». L'ultimo problema a essere risolto, ieri, la chiusura di un tratto di via Feltre. «L'Amministrazione - ha ricordato Pisapia - ha già stanziato 20 milioni per contrastare un fenomeno che dal 1976 a oggi ha portato a ben 103 esondazioni». Alcune settimane fa - ha aggiunto - è stato presentato il progetto per i lavori di difesa dalle esondazioni e per il disinquinamento del Seveso con una rete di impianti di depurazione: «I lavori, dopo decenni di attesa, partiranno a breve» ha garantito Pisapia. Intanto Amsa si è messa al lavoro con 34 automezzi e 60 operatori. E nella nottata sono partite le pulizie straordinarie: da mezzanotte alle 6 nelle vie Borsieri, Minniti, Garigliano, Porro Lambertenghi. Domani (stessi orari) nelle vie Sebenico, Dal Verme, Pergola e Pollaiolo. Se necessario la pulizia proseguirà nei giorni successivi. Per consentire agli automezzi di pulire le carreggiate saranno liberate dalle auto in sosta.
«Per non gravare sulla popolazione già vittima di disagi - spiega l'assessore Marco Granelli - qualora non fosse possibile ai cittadini spostare la propria auto, la Polizia locale provvederà a un temporaneo spostamento del mezzo senza sanzioni né spese».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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