
Tutto è pronto per le dimissioni dei consiglieri in Regione. E tutto avverrà in diretta su twitter, il social network che ha già catalizzato su di sé l'attenzione durante la crisi, con il governatore Roberto Formigoni e il segretario della Lega lombarda, Matteo Salvini, impegnati a battibeccare a colpi di tweet.
L'ufficio protocollo è stato allertato e rimarrà aperto fino alla fine della seduta, i consiglieri sono stati avvisati di portare con sé le carte d'identità. Il presidente della Regione, Roberto Formigoni, è sicurissimo che la legislatura sia arrivata alla fine. E si è presentato ai giornalisti agitando la campanella con cui in aula si segna l'inizio e la fine delle sedute. «Domani si scioglie il Consiglio - ha detto scampanellando -. Si scioglierà la vostra incredulità». Secondo Formigoni, la legge elettorale, «se c'è la volontà, si fa in due ore».
Le dimissioni potrebbero essere rassegnate già stamattina, se si verificasse l'impossibilità di approvare la legge elettorale in fretta. In alternativa alle quattro del pomeriggio, alla fine della seduta.
Sono stati presentati 1647 emendamenti. Ma la giornata si potrebbe chiudere rapidamente se venisse approvato il maxiemendamento di Pdl e opposizioni (in tutto 54 firme) che introduce una serie di novità: l'abolizione del listino, il limite dei due mandati per il governatore, il tetto di 80 consiglieri salvaguardando la rappresentanza di tutte le provincie, il premio di maggioranza. Manca la firma della Lega. «Un emendamento di undici commi non è una legge elettorale» dice il capogruppo, Stefano Galli.
Alle 18 e 30 di ieri in viale Monza il coordinatore regionale, Mario Mantovani (che oggi sarà in aula), ha riunito un gruppetto di consiglieri del Pdl e ha raccomandato di mantenere l'unità del gruppo, una volta assunta una decisione. L'indicazione è di cercare di approvare la legge elettorale e - se ci dovesse essere ostruzionismo - procedere alle dimissioni.
Assente per motivi personali il capogruppo, Paolo Valentini, che ribadisce la certezza di andare al voto subito: «Ho sempre le ventitré firme che avevo e su quelle so di poter contare. Per quanto ci riguarda, i lavori di domani si chiuderanno in ogni caso dopo l'approvazione della legge elettorale. Se ciò non fosse possibile, per l'ostruzionismo di qualcuno, le firme dei consiglieri del Pdl saranno a disposizione per lo scioglimento del consiglio regionale. Noi non vogliamo il listino, forse dietro le manovre di altri si nasconde la volontà di mantenerlo».
Franco Mirabelli, il consigliere regionale del Pd che ha condotto la trattativa sulla legge elettorale, fa sapere che anche per lui oggi è l'ultimo giorno.