Nessun vaccinato morto o in intensiva

La Regione presenta i risultati: pochissimi ricoveri. Fontana: "Numeri da record"

Nessun vaccinato morto o in intensiva

Neanche un deceduto per la variante Delta fra i vaccinati in Lombardia. Nessuna persona è morta o finita in terapia intensiva, a causa del nuovo «tipo» di virus Covid, fra coloro che hanno completato il ciclo vaccinale.

Questo, rilevantissimo risultato, è il principale frutto della campagna vaccinale allestita dalla Regione, che già comincia a tirare le somme di questo sforzo straordinario, stilando classifiche e stimando gli obiettivi residui, a un mese dalla conclusione delle operazioni (la chiusura è fissata per il giorno prima del rientro a scuola).

I lombardi sono a un passo dalla cosiddetta «immunità di gregge» e gli amministratori regionali (che ieri hanno fatto il punto insieme al coordinatore della campagna Guido Bertolaso), si mostrano orogliosi delle performance ottenute, visto che la Lombardia (al 29 luglio) ha già vaccinato completamente 5,6 milioni di persone (il 63% della popolazione vaccinabile), con 6,8 milioni di cittadini (il 76%) che hanno già ricevuto almeno una dose e 1,2 milioni circa (il 13%) che aspettano la seconda.

Intanto, le prenotazioni per le nuove prime dosi hanno ricevuto un'impennata, frutto probabilmente dell'effetto «green pass». La Lombardia, come anticipato, risulta fra i primi cinque «Stati» al mondo per numero di somministrazioni e in vetta per copertura vaccinale. «Con 12 milioni di dosi somministrate - ha detto il governatore Attilio Fontana - è sicuramente al primo posto tra le Regioni italiane e al quinto posto a livello mondiale alle spalle soltanto di Israele, Danimarca, Regno Unito e Belgio. Un dato che ci riempie di orgoglio e per il quale non smetterò mai di ringraziare, insieme ai lombardi che hanno mostrato grande senso di responsabilità, chi ha reso possibile tutto questo». Fontana ha citato la sua vice, Letizia Moratti, l'assessore alla Protezione civile Pietro Foroni e il coordinatore della campagna Guido Bertolaso. «Nel mese di luglio - ha aggiunto l'ex capo della Protezione civile - la Regione ha raggiunto i valori più alti dall'inizio della campagna con picchi del 99,6%». A luglio la media è stata di 98.700 dosi al giorno, con 2,3 somministrazioni al secondo. «Guardando la copertura delle fasce di età - ha spiegato - il dato è straordinario: non c'è alcun indicatore con risultati migliori in altre Regioni». E «più una Regione ha copertura vaccinale alta - ha scandito - meno è il rischio di diffusione di epidemia e dell'ospedalizzazione e dei decessi».

In effetti risulta che, fra i contagiati da variante Delta, ormai prevalente, il 62% non sia vaccinato, il 29% lo sia solo con una dose e solo l'8% (decimale più o meno) sia vaccinato con entrambe le dosi.

Di questi, inoltre, solo uno su dieci è finito in ospedale, mentre non si registra nessun ricovero in terapia intensiva e nessun decesso. E se si guarda ai contagiati con tutte le forme e le varianti, il dato dei vaccinati infettati scende addirittura al 7%.

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