Nessuno rispetta il divieto per i botti E i feriti sono dieci

Solo in piazza Duomo i vigili sequestrano 20 chili di fuochi

Cristina BassiSollievo. È quello che si respira all'indomani della notte di San Silvestro nelle centrali operative delle forze dell'ordine e a Palazzo Marino. La festa è trascorsa senza incidenti e il bilancio è positivo. L'allerta era alta. Da Monaco di Baviera proprio pochi minuti prima della mezzanotte sono arrivate notizie allarmanti, con due stazioni evacuate per una «seria e imminente minaccia di un attacco terroristico». Ma in una piazza Duomo super protetta le 70mila persone che hanno assistito al «concertone» di Caparezza e hanno brindato al 2016 si sono godute un Capodanno al sicuro. All'ingresso milanesi e i turisti sono stati tutti controllati da agenti e militari. In campo con metal detector, giubbotto antiproiettile e arma lunga. La sorveglianza coordinata dalla prefettura era affidata a 50 vigili della Polizia locale, 200 uomini tra Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di finanza, Forestale, cui si sono aggiunti un centinaio di operatori della Protezione civile e volontari delle associazioni. Dopo le 23 l'effetto imbuto ha creato file agli otto varchi presidiati e attese anche di mezz'ora. Ma ci sono state ben poche proteste da parte dei cittadini, che hanno aspettato pazienti.Ai varchi, ognuno con circa dieci agenti, sono stati sequestrati 20 chili di petardi e mezza tonnellata di vetro. Intorno alla piazza altri 750 sequestri tra vetro e botti, 150 nel resto della città. «Una serata perfettamente riuscita anche dal punto di vista della sicurezza - dice soddisfatto l'assessore alla Sicurezza Marco Granelli -, senza tuttavia dare l'impressione di una piazza militarizzata ma al contrario di un luogo sicuro dove poter condividere serenamente un momento di festa. Un modello di collaborazione che ha saputo anche dimostrare come Milano e il nostro Paese non si fermino davanti alle minacce del terrorismo». Il titolare della Cultura Filippo Del Corno parlato di «una bellissima piazza Duomo, festosa e serena». I botti, anche se vietati, ci sono stati. E anche i feriti, ma non gravi, almeno secondo il primo bilancio. Dieci in tutto quelli arrivati nei pronto soccorso e registrati dai posti di polizia: otto italiani e due stranieri (un filippino e un albanese), tra i dieci e i 68 anni. Le prognosi vanno dai tre giorni per una piccola scottatura ai trenta di un 22enne che si è ustionato con un petardo al volto e alla mano. È ricoverato al San Carlo. I sanitari ora raccomandano di non raccogliere gli ordigni inesplosi. In totale le chiamate al 118 sono state 706, con 514 uscite. Oltre a quelle per i feriti da botti, due per assunzione di droga e 96 per abuso di alcol. Anche i Vigili del fuoco sono intervenuti per principi di incendio in balconi e cassonetti. In due casi per incendi in casa. «L'ordinanza di Pisapia è stata inutile - attacca Riccardo De Corato (Fdi-An).

Appena fuori dal centro i botti sono stati sparati eccome, con feriti e centinaia di interventi dei Vigili del fuoco. A controllare le periferie, come sempre, non c'era praticamente nessuno». E sui numeri aggiunge: «Altro che 70mila presenze in Duomo, come sostiene il Comune. Ai varchi è passata meno della metà della folla indicata».

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