Cronaca locale

Niente scarcerazione per Marianna Sergio

Alla sorella di Fatima negato l'affidamento: "Non si è pentita"

Niente scarcerazione per Marianna Sergio

Non può uscire dal carcere per essere affidata ai servizi sociali Marianna Sergio, sorella maggiore di Maria Giulia, alias Fatima (nella foto), la prima foreign fighter italiana. La giovane donna è stata condannata in via definitiva a cinque anni e quattro mesi di detenzione per aver organizzato il viaggio della propria famiglia nelle terre dell'Isis. Arrestata insieme al padre e alla madre nel luglio del 2015, Marianna Sergio aveva diritto a chiedere una misura alternativa al carcere, ma l'istanza è stata respinta. Per i giudici, non ha dimostrato di essersi distaccata dall'organizzazione terroristica cui ha aderito.

Il tribunale di Sorveglianza dell'Aquila, dove la donna è detenuta, e poi anche la Cassazione hanno dichiarato «inammissibili» sia la richiesta di affidamento sia il ricorso seguito al primo rifiuto. Per la Suprema corte, la difesa non è riuscita a smontare le motivazioni della Sorveglianza che sottolineano la «assenza di elementi significativi di un effettivo distacco dalla organizzazione terroristica», vale a dire l'Isis. Inoltre Marianna Sergio ha tenuto in carcere un «atteggiamento polemico e rivendicativo verso gli operatori» e non ha mai «manifestato alcuna revisione critica della condotta criminosa». La donna aveva scelto il rito abbreviato, insieme ad altri imputati, e aveva partecipato ad alcune udienze in collegamento video indossando il velo. «Mia sorella Fatima potrebbe essere morta - aveva detto -, era malata». Fatima era partita per la Siria con il marito albanese nel 2014, con l'intenzione di combattere per lo Stato islamico. E sua sorella ha svolto una «incessante attività di persuasione» verso i genitori per convincerli a raggiungere la figlia minore. Tutta la famiglia, che risiedeva a Inzago, finì però in manette. La madre è morta prima del processo, mentre il padre, Sergio Sergio, è deceduto dopo la condanna in primo grado. Marianna è stata condannata anche per aver intrapreso una «condotta di indottrinamento» nei confronti di altre donne. La Cassazione aggiunge che la giovane non ha «mai prestato collaborazione agli inquirenti per la individuazione degli altri sodali con i quali era stata in contatto: la sorella e la sua famiglia e la donna che l'aveva addestrata, tale Bushra Haik, che non era mai stata identificata». Fatima, che avrebbe appena 32 anni, è stata condannata in contumacia a nove anni per terrorismo internazionale.

Di lei non si sono più avute notizie, si pensa che sia morta in Siria.

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