Con un'espressione un po' forte, ma che rende bene l'idea della situazione, si può dire che il Comune abbia tagliato i viveri ai bambini dell'asilo. O almeno ai bambini che frequentano istituti paritari, sempre più a rischio chiusura. È quel che denunciano le associazioni delle scuole dell'infanzia paritarie dopo la riunione di giovedì scorso, 10 ottobre, con l'assessore all'Istruzione, Francesco Cappelli. Il gruppo di lavoro ha analizzato i molti problemi nati dopo i tagli decisi da Palazzo Marino. Tutti confermati: si passa da 3,1 milioni nel 2012 a un'ipotesi di 1,3 milioni per il 2014. Tra le idee allo studio, anche quella di destinare questi fondi solo alle famiglie meno abbienti. A partecipare all'incontro, con i funzionari dell'assessorato, i rappresentanti della Diocesi e delle associazioni Amism-Fism, Age Lombardia, Agesc Milano, CdO Opere Educative Foe Milano, Fidae Lombardia, Comitato Politico Scolastico.
Le associazioni spiegano che «potrebbe essere sospesa l'erogazione di derrate alimentari, ad oggi garantita fino al 30/10, a causa della ritardata approvazione del bilancio prevista per il 30/11/2013». Non solo: i tagli di bilancio non consentirebbero di ipotizzare risorse per garantire le forniture alimentari fino a giugno 2014. Il Comune ha tagliato i viveri che facevano parte dei contributi per le scuole paritarie.
Da qui il pericolo di dover chiudere: «gravi ripercussione sull'attività stessa delle scuole paritarie», si legge nel comunicato. L'attesa, o forse sarebbe meglio dire la speranza, è che il consiglio comunale trovi nel bilancio il denaro necessario a garantire l'attività degli asili.
Diocesi e associazioni delle scuole e dei genitori sottolineano un aspetto che, nonostante tutto, continua a non essere chiaro ai più, e cioè che lo Stato risparmia molti soldi grazie all'esistenza delle scuole paritarie. E se esse scomparissero, le scuole statali non sarebbero in grado di garantire il servizio ai bambini.
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