Nessuna anomalia. Niente tracce di escrementi animali né di amianto. E tanto meno dei cadaveri accatastati in obitorio. Lospedale Niguarda passa lesame dei Nas e del nucleo dei carabinieri Noe (tutela ambientale) e si riscatta dalla denuncia lanciata dal settimanale lEspresso che invece aveva parlato di gravi carenze igieniche e di situazioni macabre. «Certo - commenta qualcuno in ospedale - Se si va a fotografare lultimo dei padiglioni in disuso da dieci anni, allora è anche probabile trovare calcinacci e degrado. Ma solo nelle aree non frequentate, non certo in quelle sanitarie».
Di fatto tra le corsie e i reparti i Nas «non hanno rilevato anomalie, non hanno contestato irregolarità e non hanno proceduto ad alcun sequestro». A precisarlo è il direttore generale Pasquale Cannatelli che ha presentato i risultati dei rilievi partiti sabato scorso nella struttura. Scatterà la denuncia per diffamazione verso il settimanale? «Verificheremo - sostiene Cannatelli - ma non è certo questa la nostra priorità. Il primo punto è rassicurare i cittadini, e dimostrare loro che non ci sono irregolarità».
Sul fronte dellattività di bonifica da fibre isolanti, Cannatelli ha spiegato che «i cantieri sono sotto continua vigilanza degli ispettori dellAsl», e che le riprese e le foto effettuate per larticolo «sono frutto di una consapevole violazione di divieti e norme di sicurezza». Per quanto riguarda lincuria di alcuni sotterranei, la struttura ha precisato che «dei 4 km di sotterranei storici, circa 1 km non assolve più ad alcuna funzione. Qui si sono verificate alcune intrusioni di senzatetto, specie nelle giornate di clima rigido, che sono state forse tollerate per qualche giorno a scopo solidaristico e successivamente risolte».
Infine, per quanto riguarda la conservazione di più di un cadavere nella stessa cella frigorifera alla camera mortuaria, Cannatelli ha spiegato che «mai sono o sono state sistemate due salme nella stessa cella. Lepisodio citato, che risale a oltre due anni fa, riguarda un feto in attesa di sepoltura, che è stato pietosamente e rispettosamente adagiato in una cella congelatore in un momento di grave sovraccarico, in attesa che lobitorio comunale venisse in aiuto. Il fatto che non sono state diffuse foto o video delle camere mortuarie dimostra che non vi era nulla di utilizzabile a scopo di denuncia giornalistica».
Ovviamente gestire la pulizia in ogni metro quadro del villaggio ospedaliero non è semplice. Ogni giorno infatti sono oltre 12mila gli utenti che vanno e vengono dai padiglioni e dai reparti.
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