No Pass sotto osservazione, obbligo di firma agli arrestati

I due fermati in corteo e condannati per "direttissima". Denunciato in Fiera youtuber con un falso certificato

No Pass sotto osservazione, obbligo di firma agli arrestati

Il popolo dei No Green Pass e dei No Vax sotto la lente della polizia. L'offensiva parte dalla Digos di Torino e dalla polizia postale e s'irradia in tutta Italia, quindi anche a Milano dove però il processo si era già largamente messo in moto attraverso gli ingranaggi della giustizia attivatisi al termine della manifestazione di sabato pomeriggio. Ieri mattina infatti il giudice delle direttissime ha convalidato gli arresti e imposto l'obbligo di firma ai due uomini italiani arrestati al termine del corteo non autorizzato contro il certificato verde. Si tratta di un piacentino di 38 anni bloccato in piazza Beccaria per resistenza a pubblico ufficiale e minacce e di un 30enne milanese accusato di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni a un funzionario di polizia che ha ferito provocandogli la lussazione di un dito della mano sinistra in piazza Duomo. Intanto solo nella giornata di sabato sono state 91 le persone identificate e tre quelle denunciate, cifre a cui vanno aggiunti una dozzina di fogli di via emessi dal questore Giuseppe Petronzi.

Sempre a Milano intanto domenica la polizia ha denunciato a Rho uno youtuber di 25 anni per sostituzione di persona e falsa dichiarazione a pubblico ufficiale sull'identità. Si tratta di Francesco Belardi, 24 anni, conosciuto come «Social Boom», noto perché si era già vantato di aver violato la zona rossa a Codogno (ma era tutto un bluff e lo youtuber era stato denunciato per la pubblicazione di notizie false ed esagerate). Il giovane si stava vantando in diretta social di essere riuscito a entrare alla terza e ultima giornata della fiera del videogioco «Milano Games Week» mostrando all'ingresso un green pass fasullo. Dopo averlo notato però la sicurezza l'ha segnalato agli agenti del commissariato di Rho che l'hanno intercettato tra gli stand. Pur senza fornire alcun documento, agli agenti Social Boom ha dichiarato di essere la persona indicata nel green pass esibito, fornendo però solo nome e cognome e continuando a sostenere di non ricordarsi la data di nascita. Incalzato dai poliziotti a fornire le corrette generalità, il 24enne ha ammesso infine di non essere chi aveva detto prima e di poter fornire un documento solo tramite immagine memorizzata sul cellulare. Dati gli evidenti dubbi sull'identità, i poliziotti hanno accompagnato l'uomo in commissariato per un'identificazione attraverso rilievi foto-segnaletici e, verificato che i dati fossero corretti, lo hanno denunciato all'autorità giudiziaria. Lo stesso è stato anche sanzionato per le norme anti Covid in quanto sprovvisto di green pass.

Nel corso dell'indagine partita da Torino e che ha portato a 17 perquisizioni e altrettanti indagati, sono stati individuati i soggetti più pericolosi all'interno della chat utilizzata in tutta Italia «Basta Dittatura» alla quale si appoggiavano anche altre chat che invitavano all'odio, al commetterereati e a violare leggi.

Tra loro una vecchia conoscenza della Digos milanese, ovvero l'operaio di Crescentino (Vercelli) Sergio C., 50 anni, perquisito e denunciato tre settimane fa per le minacce online contro il sindaco Beppe Sala che si era espresso contro i cortei No Vax.

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