"No alla piazza per la Lega" Pavia, lite sindaco-ministro

Partito pronto ma Depaoli contesta la scelta del centro «Finora non utilizzato». Centinaio: «No, voi incapaci»

"No alla piazza per la Lega" Pavia, lite sindaco-ministro

Si litiga sul comizio pavese di Matteo Salvini. I «big» sono in campo. In questo mese di campagna elettorale combinata Comunali-Europee, i leader hanno già prenotato le piazze per sostenere i candidati. Si parla dell'arrivo della presidente di Fdi, Giorgia Meloni, il 10 ci sarà il governatore Giovanni con i civici di «Pavia Prima», Mariastella Gelmini ha presentato con Alessandro Cattaneo la lista di Forza Italia, e adesso tocca a Salvini.

E in città le polemiche precedono l'arrivo del «capitano» leghista, previsto per martedì 7, nella centralissima piazza della Vittoria. Nella locandina dell'evento, il mezzo busto del vice premier è affiancato a quello del candidato sindaco del Carroccio (e del centrodestra) Fabrizio Fracassi, e ai lati si vedono i due più importanti esponenti locali del Carroccio: l'attuale ministro dell'Agricoltura Gianmarco Centinaio - che di Pavia è stato vicesindaco e assessore alla Cultura - e l'eurodeputato Angelo Ciocca, famoso anche per la scarpa con cui ha imbrattato le carte del commissario europeo Pierre Moscovici. Sarà l'appuntamento clou della campagna di Fracassi, almeno come partecipazione. E proprio sulla partecipazione si è accesa ieri una preliminare polemica fra Massimo Depaoli, ormai ex sindaco (è dimissionario) e il ministro Centinaio.

Tutto nasce da un intervento pubblico del sindaco uscente (che al voto si ripresenta senza il sostegno del partito, a capo di una lista civica). Un po' maliziosamente, Depaoli ha contestato il luogo prescelto, il cuore della città, la attuale piazza Vittoria appunto, storicamente chiamata «piazza Grande». E lo ha fatto sollevando il problema della sicurezza: «Dato il più che scontato afflusso di persone - ha scritto Depaoli - vorrei sapere quali misure di sicurezza verranno adottate e se piazza Della Vittoria sarà ritenuta dalle autorità competenti il luogo adatto per ospitare una manifestazione del genere». «Lo dico - ha aggiunto - perché il Comune ha dovuto rinunciare a tenere concerti in piazza della Vittoria per le limitazioni imposte dalle norme sulla sicurezza, e per un numero di spettatori stimato molto inferiore a quello previsto ora». «Mi aspetto che le prescrizioni siano quindi molto più rigide in questo caso - ha aggiunto - Per esempio, gli esercenti della piazza sappiano chi ringraziare se quel giorno tutti i loro tavolini spariranno, una delle misure per le quali avevamo deciso di non penalizzarli e quindi di spostare gli eventi. La sicurezza tanto sbandierata deve valere in primis per il ministro».

E, da un ministro all'altro, gli ha risposto piuttosto piccato proprio Centinaio che - anche alla luce della sua esperienza in un giunta, quella di Alessandro Cattaneo, piuttosto attiva nella programmazione degli eventi - ha inteso correggere le affermazioni del primo cittadino: «Rettifichiamo il post dell'ex sindaco di Pavia. I concerti non li avete fatti non per motivi di sicurezza ma per vostra incapacità a realizzare eventi degni di tale nome». Si è dunque aperto un certo confronto sugli eventi: pittori, i fotografi, i «Longobardi» e le altre mostre. Sull'offerta culturale di una città d'arte importante, insomma.

E Depaoli ha nuovamente replicato: «Parli di un ministro, se ne innervosisce un altro. Peccato per lui, si sarebbe potuto rilassare e divertire se fosse venuto a uno degli spettacoli in Castello, in piazza Vittoria, in piazza del Carmine o a una delle tante mostre fotografiche».

AlGia

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