«Noi ragazzi sulla passarella, con un futuro nel backstage»

Tre giovani modelli dell'agenzia Élite e le loro storie «Milano, vita notturna, scorpacciate e tanto riposo»

aPaola Fucilieri

Storie diverse. Di chi ce l'ha fatta. O, comunque, per arrivare veramente, ce la sta mettendo tutta. Entrando nel mondo della moda grazie al circuito mondiale di Élite, con l'irruenza della gioventù che sa di piacere, nonostante la sempre più agguerrita concorrenza. I ragazzi che hanno sfilato sulle passerelle milanesi sono molto più che belli. Giovanissimi, preparati, colti, cosmopoliti, decisi a cambiare le regole del «solo fisicato e attraente», hanno un'idea di successo che ambisce a una carriera nel mondo della moda dove la passerella è solo l'inizio.

Per esempio Tristan Tymen, francese di Lione, 191 centimetri d'altezza, occhi blu, ha stravinto per gli uomini la 32esima edizione, tenutasi a Milano nel novembre scorso, dell'Élite Model Look sicuramente il più prestigioso concorso internazionale per modelle e modelli, vero trampolino di lancio che ha portato molti talenti nascosti a diventare top model internazionali perché è l'unico concorso che offre a giovani ragazze di tutte le nazionalità l'opportunità di iniziare una carriera con un grande supporto.

«Sono timidissimo, ma davanti all'obbiettivo mi trasformo e proprio questa mia aria sperduta mi rende più spontaneo - racconta -. Ho un padre cuoco, una madre insegnante, un fratello avvocato e una sorella che studia agronomia. Io? Volevo laurearmi in economia, ma, per farmi le ossa, ho iniziato come commesso. Le prime foto le ho fatte per mia cugina, che studia da stilista. Poi sono andato a Parigi, sono stato selezionato per Élite che fa scouting in giro per il mondo in cerca di nuovi talenti e ho vinto la finale di Élite Model Look France. Prima, però, mi hanno insegnato loro, quelli della Élite, a muovermi. La bellezza? Sì, ora mi diverte. In questi giorni ho sfilato per Ralph Lauren e Daks. In futuro, però, voglio aprire una mia società che produce capi alla moda. In Italia? La sera mi riposo, ma la mozzarella che arriva a Milano... L'adoro!!».

Viktor Ndigwe, 20 anni, nigeriano, studiava matematica all'università e suona la batteria. «Ho partecipato all' Élite model look un po' per caso ,all'epoca non sapevo niente di moda racconta - ma un'amica mi chiese di accompagnarla per mostrare delle foto all'agenzia. Insomma: alla fine lei doveva fare un'esame e io ho partecipato al concorso nazionale, in Nigeria. E l'ho vinto! Non ci credevo, ho pianto al telefono con mia madre. So che non durerà per sempre, ma vi faccio un esempio: per la finale del 2014, in Cina, anche se non ero tra i primi 5, ho conosciuto un sacco di gente, mi sono divertito e continuo a divertirmi, anche costruendo contatti. Chissà, un giorno...Milano? Amo soprattutto la pasta».

È ancora più bello in foto che di persona Tommaso Pasquali, 22 anni, romano de Roma (è nato e vive sulla Cassia). Studiava scienze motorie e medicina applicata allo sport. Poi ha accompagnato un'amica a Milano peril casting di Élite Model Look: lei è stata scartata, lui è stato preso (e lei ancora gli parla...). «Ho partecipato quindi al bootcamp di Élite, una sorta di stage dove mi hanno insegnato a sfilare. Ora lavoro sempre: non ho vinto la competizione mondiale, ma l'agenzia mi ha chiesto subito di restare a Milano: la personalità me l'hanno tirata fuori qui all'Élite e ora credo molto in me.

Mi sono reso indipendente. E ora che sto aiutando Stefano e Domenico (Dolce e Gabbana, ndr) a preparare una sfilata per Napoli, dietro le quinte, imparando anche a rapportarmi con la gente, non escludo un futuro nel backstage».

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