Con 39 sì, 31 no e un astenuto, il Consiglio regionale ha approvato la mozione, presentata dalla consigliera Silvia Sardone, che chiede un «censimento su base regionale» dei campi rom. Un censimento che permetta di «definire il numero degli insediamenti», «definire il numero di rom, sinti e camminanti negli insediamenti regolari» e monitorare la frequenza scolastica obbligatoria dei minori presenti nei campi». Il voto del Consiglio è arrivato dopo l'ok in aula dell'assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato. «Il voto favorevole del Consiglio regionale - ha commentato l'assessore a fine seduta - è un passo importante nella direzione di quanto il mio assessorato già da mesi sta programmando». In effetti, la variabile tempi è decisiva. E, sia l'iniziativa di Sardone sia quella di De Corato sono precedenti alle dichiarazioni del ministro dell'Interno Matteo Salvini, che tanto clamore hanno suscitato.
Al Pirellone il Pd, con la consigliera Carmela Rozza, a inizio seduta si è dichiarato disponibile a ragionare della proposta, a condizione che la maggioranza avesse approvato un suo emendamento per stanziare risorse da destinare agli interventi di smantellamento dei campi. Preso atto del «no», ha bocciato seccamente la proposta. «Il Consiglio ha commentato Rozza - ha approvato una mozione razzista, che chiede un censimento su base etnica mentre rifiuta di stanziare le risorse per superare e chiudere i campi. È pura ideologia, retriva e pericolosa, intrisa di demagogia. Sia chiaro che noi siamo per superare i campi, ma per farlo occorrono risorse e politiche ad hoc. Non è ciò che vogliono la Lega e ampie parti della maggioranza di centrodestra, che parlano di bambini e diritto all'istruzione ma, in fondo, a loro interessa unicamente la ruspa, purché non ne debbano pagare il carburante». L'assessore, invece, ha ricordato che una mappatura analoga era già stata effettuata nel 2006 dalla Provincia e nel 2008 - in particolare su Milano - dalla Regione, in collaborazione con Iref e con la Scuola del Corpo della Polizia locale di Milano. Ciò che manca al momento però - ha avvertito - è una «ricognizione recente che dia una fotografia attuale e reale della situazione».
Soddisfatta per il via libera Sardone: «Sono stata in vari campi nomadi milanesi - ha detto - e ho potuto toccare con mano l'illegalità diffusa che in questi insediamenti è una costante». Per la consigliera azzurra, adesso sarà possibile capire «quante persone vivono nei campi regolari e irregolari di tutta la regione» e «verificare la dispersione scolastica che è altissima».
«Non possiamo continuare a far finta di niente - ha detto - Questa mozione intende portare avanti un'analisi seria dei campi, nell'ottica del loro superamento e per salvaguardare il futuro di questi bambini. Sapere dove sono e come vivono è l'unico modo per salvarli. Mettiamo da parte il buonismo e le polemiche e pensiamo a chiudere questi ghetti che tolgono il futuro e la speranza a tanti bambini».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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