Coronavirus

"Non baciate i vostri figli": il divieto choc di una scuola di Milano

Un dirigente della St. Louis School di Milano ha scritto una lettera ai genitori degli alunni per invitarli a non baciare i piccoli che accompagnano a scuola

"Non baciate i vostri figli": il divieto choc di una scuola di Milano

Questo surreale 2020 segnato dal coronavirus sarà ricordato anche come l’anno dei divieti delle manifestazioni d’affetto. Già nel pieno dell’emergenza sanitaria era stato consigliato di stare il più lontano possibile dalle persone anziane, nonni compresi, perché considerati come i soggetti più fragili e, quindi, a rischio. Anche se la fase più acuta dell’emergenza sanitaria sembra essere passata non mancano divieti che appaiono alquanto esagerati. Ora è "vietato baciare i figli" davanti alla scuola.

Non accade dovunque, per fortuna. Questa norma, che mira ad evitare possibili condizioni di contagio, è stata introdotta dalla St. Louis School di Milano, una famosa british school per studenti dai 2 ai 18 anni. Considerato come l’istituto dei Vip, la scuola è formata da tre Campus, Caviglia, Olmetto e Colonna, con rette che sfiorano i 18.000 euro.

Come racconta La Verità, un direttore scolastico che non vuole chiudere l’istituto ha inviato una lettera alle famiglie con i precetti da rispettare. Jake Burnett, principal della St. Louis School ha inviato infatti alle famiglie degli alunni del Campus di Caviglia alcune indicazioni sulle procedure per mantenere in "sicurezza la nostra comunità". Un modo, si legge nella missiva, per "adattarci alle sfide di questa pandemia mondiale e di emergenza nazionale".

La rinomata scuola, oltre a far rispettare le norme anti Covid valide per tutti gli istituti italiani come uso delle mascherine, distanziamento sociale e lavaggio delle mani, divieto di accesso negli edifici per adulti diversi dai dipendenti, è andato ben oltre. Secondo la comunicazione per i genitori dei bambini di Early years, la scuola d’infanzia, c'è la possibilità di entrare nel giardino "per lasciare e andare a prendere i loro bambini il più rapidamente possibile" anche se "si prega di seguire i nostri orari scaglionati per i drop off mattutini e i pick up pomeridiani". Il dirigente ha, poi, specificato cosa gli adulti non devono fare: "Mi rincresce fare questa richiesta, ma per favore non baciate i vostri figli durante il drop off. Questo gesto naturale che facciamo ogni giorno senza pensarci, è considerato come un mezzo di ulteriore trasmissione del virus".

La cosa lascia spiazzati, enon solo per i termini inglesi che potevano essere tranquillamente sostituiti con vocaboli italiani. Il bimbo è stato in casa con i genitori, con loro ha condiviso le posate, il bagno, magari il letto. Il piccolo potrebbe essere stato abbracciato. Eppure davanti al cancello di ingresso non può ricevere il bacetto di saluto.

Al Campus, spiega ancora La Verità, non si lamenta nessuno forse perché i genitori preferiscono un gesto di affetto in meno alla chiusura della scuola e alla preoccupazione di avere il figlio a casa. Il direttore di Caviglia va oltre anche le opinioni dei virologi tanto che nella stessa comunicazione assicura i genitori: "Siamo stati contattati dall'Ats che ci ha comunicato che non è richiesta la quarantena per gli studenti di Caviglia a seguito del recente tampone positivo di un nostro studente. Sono davvero molto felice di questo". Poi in maniera più cauta ha aggiunto: "La scuola conferma il nostro precedente messaggio che, per precauzione, gli studenti della classe coinvolta dovrebbero comunque fare un tampone (non un test sierologico) e non appena hanno un risultato negativo, dovrebbero condividerlo con la scuola per poter essere alle lezioni in presenza".

Anche quello della privazione degli affetti più cari è un problema enorme che deve essere affrontato. La Croce rossa italiana ha spiegato che il Covid ha provocato ansia, panico, depressione, solitudine, disturbi del sonno e paura del contagio. Dall’inizio della pandemia sono state migliaia le persone che si sono rivolte al numero verde della Cri per parlare di questi e di altri disagi con uno psicologo. Va bene l’attenzione e il rispetto delle norme anti-contagio ma privare un bimbo, specialmente se molto piccolo, del bacio di un genitore potrebbe essere deleterio. Per non parlare delle altre regole di comportamento che il governo vuole imporre nelle abitazioni private.

Un periodo difficile, questo, e se le cose non cambiano, tutto potrebbe peggiorare.

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