Per non irritare le altre fedi il Natale è "festa delle feste"

La scuola teme di «offendere le altre religioni» Protesta il centrodestra: «Assurda sottomissione»

Per non irritare le altre fedi il Natale è "festa delle feste"

Dopo il Bianco inverno, ecco «la grande festa delle buone feste». Continuano i maldestri tentativi di cancellare il Natale, per il solito, incomprensibile timore di irritare, offendere, urtare i fedeli di altre religioni.

È una scuola di Zona 2 che ha scelto questa improbabile soluzione: l'istituto comprensivo Italo Calvino di via Frigia domenica celebra questa «grande festa delle feste», un evento neutro, senza riferimenti o contenuti religiosi o culturali. E secondo il presidente del municipio 2, Samuele Piscina, lo fa «per non offendere le altre religioni», ma finendo col far arrabbiare «molti genitori». Al leghista Piscina, e all'assessore alle Politiche sociali Laura Luppi, di Forza Italia, ovviamente questa menomazione non piace affatto: «La parola Natale, simbolo della nostra fede e della nostra cultura - dicono - non discrimina nessuno. Colpire gli emblemi del Natale non garantisce il rispetto di nessuno, non produce una scuola e una società accoglienti e inclusive, ma fomenta l'intolleranza nei confronti della nostra cultura, dei nostri usi, delle nostre leggi e delle nostre tradizioni». «Anzi - continuano i due amministratori municipali - le scuole dovrebbero essere le prime custodi di queste tradizioni che appartengono alla nostra storia. Ma ancora una volta la politica perbenista di sinistra rischia di intromettersi nelle aule privando i nostri bambini della gioia del Natale». Piscina definisce la scelta della scuola «un atto del tutto ingiustificato che non tiene conto della maggioranza dei bambini» e chiede «che venga subito cambiata reinserendo il riferimento natalizio».

Sul caso sono subito intervenuti molti. La consigliera comunale di Forza Italia Silvia Sardone «è l'ennesima assurdità di chi, schiavo del buonismo e del politicamente corretto, pensa che censurare le nostre tradizioni e la nostra cultura possa essere utile all'integrazione». In Fi, l'eurodeputato Stefano Maullu protesta: «L'istituto scolastico - dice - si è sottomesso volontariamente all'Islam e ai musulmani». La coordinatrice azzurra Mariastella Gelmini si dice esterrefatta e chiede che «si faccia chiarezza quanto prima». «Integrazione non significa cancellare le nostre tradizioni e i nostri valori» avverte.

Il capogruppo regionale di Fratelli d'Italia Riccardo De Corato constata che «ormai nella Milano dell'accoglienza selvaggia e della tolleranza esasperate, rimuovere i simboli cristiani è diventato un fatto di ordinaria amministrazione».

E il segretario leghista Matteo Salvini non intende certo essere più conciliante: «Pensare che la parola Natale dia fastidio a qualcuno - attacca - mi sembra una totale idiozia. Non ci toglieranno mai la nostra identità e la nostra storia: buon natale, buon natale e ancora buon natale!» scrive su facebook.

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