Allinizio non cha fatto tanto caso, un tentativo di furto in più o in meno non le sembrava facesse differenza. Poi ha prevalso il senso civico e ha chiamato il 113. Per denunciare appunto il mancato raggiro ai suoi danni, anziana signora di 101 anni suonati. E, come detto non è neppure la prima volta: in passato la nonnina aveva fatto fuggire due zingari e un falso operaio del gas. Anche se, a onor del vero, un finto dipendente comunale era riuscito a fregarle il borsellino.
Lultimo episodio che ha coinvolto nonna Giovanna, classe 1907, risale a martedì quando due donne hanno suonato alla sua porta presentandosi come dipendenti comunali e hanno tentato di entrare nel suo alloggio di via Stadera. Lei, già istruita dagli altri tre precedenti, è riuscita a respingere lassalto, grazie anche al tempestivo arrivo della sua parrucchiera. La donna, arrivata come al solito a farle i capelli, ha suonato al citofono e le due truffatrici hanno preferito battere in ritirata. Evento diligentemente denunciato il giorno dopo in questura.
Come in precedenza aveva denunciato la tentata intrusione di due nomadi, poi messi in fuga dalle sue grida: bottino, una borsa vuota. Oppure il falso dipendente Aem che si era presentato per un controllo, dietro compenso di 130 euro, ma era stato respinto. Nonna Giovanna gli aveva annunciato limminente rientro del figlio. Che non ha mai avuto.
Le è andata male invece quella volta che uno sconosciuto, dopo aver telefonato spacciandosi dipendente comunale, era riuscito a infilarsi in casa e impadronirsi del suo borsellino con cento euro. «In quella circostanza - ammette - ho avuto paura». Giovanna infatti vive sola nel difficile quartiere Stadera. Ma per fortuna il suo cervello funziona ancora alla perfezione, a dispetto delle 101 primavere.
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