«Il nostro successo si deve anche a tanti pensionati»

«Una necessità sociale più che economica». Al solito schietto e diretto Fiorenzo Galli, direttore del Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano (400mila visitatori all'anno, 50mila metri quadri di superficie) spiega quanto preziosa sia l'opera dei volontari nel museo. «Sono una settantina di persone, di età media pari a 67 anni, a scolarità elevata: gente fatta uscire troppo presto dal mercato del lavoro, con alle spalle un bagaglio di esperienza importante. Non ho mai fatto i conti di quanto, in termini economici, i volontari facciano risparmiare al museo: non è questo l'importante. È il fatto che possano portare la loro esperienza passata, magari recente, ai giovani.

In un Paese come questo che esclude troppo presto i sessantenni dal lavoro e che nel contempo offre poco alle nuove generazioni, il volontariato culturale è un grande valore: il museo vive quando investe sul capitale umano». Persone come Egidio, 81 anni, ex ferroviere che insieme ad altri 37 ex colleghi accompagna i ragazzi sui «suoi» treni.FAm

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