La tregua armata tra Comune e F2i non ha superato neanche le 24 ore. Ieri mattina il fondo di Vito Gamberale è tornato duramente all'attacco contro la quotazione di Sea, di cui possiede il 29,75% delle azioni. Con una nuova lettera, scritta dal vicepresidente della società aeroportuale Renato Ravasio (espresso dal socio privato) contesta al cda e al collegio sindacale le dichiarazioni del presidente Giuseppe Bonomi in sede di roadshow per lo sbarco a piazza Affari. Il manager aveva garantito la distribuzione di una cedola pari al 70% dell'utile annuo, ma F2i precisa che «non esiste alcuna volontà» ad un dividendo di tale entità, invita «ad un'immediata rettifica del comunicato stampa» e «la gravita del fatto ci obbliga» anticipa «a dare contestuale informazione» alla Consob. La guerra di carte continua. Nonostante l'avvertimento del dg comunale Davide Corritore in un vertice giovedì con i soci «a mantenere un clima sereno» ed «evitare di turbare il clima della quotazione come ha già fatto» visto che venerdì prossimo è fissato che il cda che determinerà il prezzo delle azioni. Anche ieri Corritore ha ribadito che «Sea è un bene pubblico e tutto ciò che disturva la formazione di un bene pubblico è un danno per i cittadini». Nella peggiore delle ipotesi, se il mercato fallisse il Comune percorrerà le vie legali? Silenzio assoluto.
Sindaco e dg ribadiscono che da F2i si attendono «un esempio di stile, come quello che sta mantenendo il Comune, tutto il mondo ci guarda per decidere se investire su Sea». E ieri il Pdl ha depositato il ricorso al Tar contro la quotazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.