«La nuova Milanesiana? La dedico a Umberto Eco»

Elisabetta Sgarbi presenta la rassegna di letteratura, arte e scienza In programma 50 eventi. Tra gli ospiti, il dissacratore Houellebecq

Stefania Vitulli

Vanitas vanitatis, ovvero la Vanità. È questo il coraggioso tema dello scaramantico 17° anno della Milanesiana, ideata e diretta come sempre da Elisabetta Sgarbi. Un'edizione lunga e ricca: 26 giorni senza pause, dal 23 giugno al 18 luglio, oltre 50 incontri, 100 ospiti internazionali e 6 mostre, distribuiti principalmente a Milano (con puntate a Firenze e Torino), tra il Dal Verme e la chiesa di San Marco, il Carcano e il Politecnico, il Parenti e il Museo Branca, ma anche Palazzo Edison, la Biblioteca Valvassori Peroni e tanti altri centri nevralgici per la cultura e la storia della città. «Siamo stati bravi: ci siamo specchiati in questa densa composizione di arti, generi, discipline», ha confermato ieri alla presentazione la Sgarbi, «Ma confido che questo progetto di sapere totale, ampio, largo per Milano rispecchi il nostro punto di vista sulla vanità ma non sia vano e alimenti l'anima già ricca, ma sempre affamata della città». Se la dedica di cuore è a Umberto Eco, che aveva caldeggiato anche alcuni inviti, come quello a Jean-Jacques Annaud, il regista de «Il nome della rosa», per descrivere gli eventi principali per una volta partiamo dalla fine: la serata conclusiva al Teatro Parenti sarà affidata all'autore contemporaneo più discusso e controverso in assoluto, Michel Houellebecq, «capace come un rabdomante di vedere in anticipo i cambiamenti del mondo». «H», come lo chiamano i francesi, venne alla Milanesiana alla sua prima edizione e presentò «Le particelle elementari». Oggi torna in occasione della pubblicazione del corpus delle sue poesie da Bompiani, insieme a Teresa Cremisi, sua editrice in Francia, che a sua volta vedrà il suo libro pubblicato da Adelphi. Un finale che chiuderà il sipario sugli appuntamenti letterari, che vedranno tra i protagonisti Jonathan Coe, Gao Xingjian, Edward Carey, Michael Cunningham, Alessandro Bergonzoni, Massimo Cacciari, Eva Cantarella, Franco Loi, Claudio Magris, Alberto Mantovani, Edoardo Nesi, Sandro Veronesi e altri ancora. Oltre alle parole, ci saranno le immagini, con le mostre d'arte monografiche dedicate ai disegni di Antonio Ballista (all'Università IULM), agli acquerelli di Fabrice Moireau (alla Galleria Jannone), al Cristo Benedicente di Jacopo da Valenza (al Salone Centrale BPM) e ai Giganti di Antonio Maraini (padre di Fosco, nonno di Dacia) al Laboratorio Bertaiola. Quest'ultima sarà un'occasione unica per il pubblico per vedere (su prenotazione) dieci altorilievi salvati in extremis da una discarica proprio da Rodolfo Bertaiola con la guida unica di Vittorio Sgarbi: «E' la prima volta che in campo artistico faccio scoprire qualcosa a mio fratello», ha dichiarato la Sgarbi. E poi ci sarà, come ogni anno, tanta musica: prima di tutto con un grande omaggio a David Bowie il 9 luglio, con le proiezioni dei suoi film e una serata dedicata a lui all'Università IULM, con Aldo Nove, Mogol, Giovanni Veronesi e Andy.

Poi con i grandi concerti: quello dialogato di Morgan l'11 luglio e quello di Antonio Ballista il 12 alla sede dello sponsor BMW, quello di Tosca al Salone Centrale BPM il 10 luglio e quello di Arisa il 14 luglio al Teatro Carcano.

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