Nuova urbanistica "tattica"? La strategia è ignorare tutti

Zone e comitati vengono ascoltati solo se dicono sì Quando hanno idee diverse, il Comune tira dritto

Nuova urbanistica "tattica"? La strategia è ignorare tutti

L'unica «tattica» sembra questa: fare orecchie da mercante, ignorare richieste, osservazioni ed esigenze che vengono dai quartieri. Sulla cosiddetta «urbanistica tattica», quindi, la giunta va avanti per la sua strada, senza badare troppo ai pareri istituzionali dei Municipi e alle osservazioni di comitati e residenti.
Questa «urbanistica tattica» sono interventi temporanei e a basso costo, di arredo e viabilità, che mirano a migliorare la fruizione degli spazi pubblici. O almeno dovrebbero, visto che spesso i residenti sono i primi a lamentarsi per soluzioni unilaterali o mal congegnate. È accaduto ancora: a NoLo, cioè tra via Spoleto e via Venini. Ma è accaduto, negli ultimi anni, con l'urbanistica tattica in piazza Angilberto o anche di Dergano, con lo skate park in stazione Centrale, con la pista (...) ciclabile Lotto-Buonarroti, i lavori in via Forze Armate angolo via Osteno, il piano dell'illuminazione pubblica. E infine con il mercato in via Benedetto Marcello. «Per via Venini - spiega il capogruppo comunale di Forza Italia Fabrizio De Pasquale - anche la Zona credo condividesse l'esigenza di intervenire, insieme a commercianti e residenti, ma non nel modo scelto dal Comune. Sono stati fatti incontri e riunioni e non si è ascoltato nessuno, se non chi propone sempre la stessa ricetta, vale a dire osteggiare le auto e togliere i parcheggi». «Stessa cosa - prosegue - è accaduta con via Benedetto Marcello, ma anche con via Tortona, dove erano state raccolte centinaia di firme e il Comune ha portato avanti le ciclabili nonostante i problemi che si temevano e che si sono verificati». «Parlano di condivisione e partecipazione - attacca De Pasquale - poi quando il quartiere dice una cosa diversa tirano dritto. Il centrodestra cercherà di portate avanti trasversalmente coi Municipi, tutti, scelte di buon senso dettate dall'esperienza di chi nei quartieri ci vive o ha aperto attività». De Pasquale cita anche la vecchia destinazione a moschea del Palasharp, che tante discussioni aveva sollevato in Zona 8, e poi l'assetto di Dergano o di piazza Angilberto, la stessa che cita Paolo Bassi, presidente di Zona 4. «È un esempio paradigmatico - spiega Bassi - anche perché il nostro parere non era negativo per partito preso, abbiamo solo chiesto di fare il tutto in piazza Ferrara e non in piazza Angilberto. Sono andati avanti, sbagliando, e infatti il sindaco pensava di venire a riscuotere applausi e invece è stato contestato, non solo dai centri sociali, che io ho condannato, ma anche da residenti e commercianti». La morale è chiara: «Il decentramento - dice il presidente, leghista - è stato presentato come una grande svolta che in realtà non c'è stata. Anche l'Osservatorio istituito in tre anni non ha prodotto alcunché, si è riunito due-tre volte ma non ha fatto niente, è stata persa un'occasione per rendere più utili i Municipi».

Su via Venini-Nolo - ha detto il presidente di zona 2 Samuele Piscina - Municipio e cittadini sono rimasti «nuovamente inascoltati». In Zona 9 l'assessore Deborah Giovanati definisce «clamoroso che non abbiano risposto neanche alle richieste relative alla sicurezza dei bambini o alla mobilità dei genitori», e cita la sperimentazione di pass-rosa e pass a tempo per genitori-scuola». Restando nel campo della viabilità si potrebbero citare anche le richieste (inevase) di rallentatori nei pressi della scuola infanzia Rodari in via Abba o in via Paolo Santagostino - dove c'è un piccolo parco giochi per i bambini - o di dissuasori sosta in via Cesari, dove si blocca sempre l'autobus; ma è rimasta lettera morta perfino la richiesta di rimettere uno specchio caduto sulle macchine.

Anche la Zona 7 lamenta vari casi di scelte unilaterali. Il presidente Bestetti cita la «faraonica ciclabile Lotto-Buonarroti» - lavori in corso - che cancella oltre 100 parcheggi su strada, restringe le carreggiate e costa 5 milioni. «Avevamo chiesto di non realizzare un'opera così impattante sulla viabilità e così costosa». Poi i lavori eseguiti in Forze Armate-via Osteno: per mettere in sicurezza un attraversamento pedonale - come chiesto dalla Zona - è stata ristretta la carreggiata per un lungo tratto, creando disagi alla viabilità, con costi quadruplicati. Infine il piano dell'illuminazione pubblica: priorità e osservazioni dopo un anno sono rimaste inascoltate. «Dopo oltre tre anni dalla nascita dei Municipi - commenta Bestetti - non ci accontentiamo più delle parole. Il sindaco e i suoi assessori dimostrino nei fatti di credere nel decentramento.

Accade troppo spesso che i Municipi vengano ignorati nei processi decisionali e il Comune sia poi costretto a rifare due volte gli stessi lavori perché non ha tenuto conto delle osservazioni di buonsenso arrivare del territorio».

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