Monsignor Luigi Manganini, arciprete del Duomo dal 2002, va in pensione. E al suo posto è in pole position monsignor Gianantonio Borgonovo, dottore dell'Ambrosiana, dove è direttore della Biblioteca e direttore della classe di studi sul Vicino Oriente. Nella sua bibliografia si contano molti studi sull'Antico Testamento e la storia di Israele. E ancora dall'Ambrosiana arriva monsignor Marco Navoni, dottore della Biblioteca, canonico del Duomo e di Sant'Ambrogio, che diventa propresidente della Congregazione per il sacro rito ambrosiano (presidente è l'arcivescovo Angelo Scola).
L'arciprete ha un ruolo rilevante in Duomo e non solo perché è il primo dei canonici del capitolo della Cattedrale. Monsignor Manganini è intervenuto più volte nella vita della Chiesa milanese. Negli ultimi anni si possono ricordare due episodi di un certo peso. Il primo è la chiusura dei portali del Duomo nel corso della preghiera islamica sul sagrato del Duomo nel 2009, che Manganini decise per evitare temute degenerazioni della manifestazione. E poi c'è il recente contributo all'organizzazione dei funerali e della tumulazione del cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo di Milano dal 1980 al 2002, morto il 31 agosto scorso.
Il Duomo è anzitutto la sede del vescovo e già Sant'Ambrogio, nel IV secolo, celebrava lì ogni giorno con i sacerdoti. Secondo tradizione, quando il vescovo era assente, a sostituirlo era l'arciprete, a cui spettava di provvedere al culto della Cattedrale. Così avviene ancora oggi.
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