Nuovo futurismo, ridisegnare la città

Dal 19 giugno allo Spazio Oberdan una mostra che ha come protagonisti il gruppo del Nuovo Futurismo fondato

Nuovo futurismo, ridisegnare la città

permettendo così di creare un confronto tra le opere dei grandi padri e i risultati sorprendenti di questi ultimi, i Nuovi Futuristi, nella loro diversità.

Nuovi Futuristi, non è una denominazione casuale perchè sta a indicare l'eredità che gli undici artisti qui citati, protagonisti di questa mostra promossa dall'assessorato alla Cultura della Provincia di Milano, hanno ricevuto in particolare da Balla e Depero, molto diversa quell'ala rappresentata da Boccioni.

Il tratto centrale della diramazione dalla quale sono scaturiti i Nuovi Futuristi è di concepire un'arte che esalti l'urbanesimo nel suo edonismo più fastoso e compiaciuto, molto bene manifestato dai fumetti, dalla pubblicità, da tutti gli incanti dei mass media. Il segreto per inseguire la grandeè quello di distaccarsi dai confini dai confini tradizionali della pittura ed elaborare immagini che stiano tra due o tre dimensioni, a volta appese alle pareti, altri come steli sul pavimento o creando monumenti veri e propri. I materiali più utilizzati sono il poliestere, resine sintetiche, perpex che hanno tutti il vantaggio di essere materiali leggeri e che si prestano a un cromatismobrillante e acceso.

Una sorta di gemellaggio la possiamo trovare in altri protagonisti del panorama artistico internazionale come l'americano Jeff Koons o il giapponese Takashi Murakami.

Questi progetti di carattere ambientale possono diventare anche proposte di arredi, stoffe, suggerimenti pubblicitari e tipografici. E' chiaro che i Nuovi Futuristi non sono stati i soli ad avere cercato un'eredità precisa dai loro noti predecessori. Prendiamo l'esempio di Ettore Sottsass Jr. e Alessandro Mendini che hanno fatto di questa filosofia un'arte applicata per esempio nell'ambito dell'architettura e deldesign. Anche questo due autori entrano apieno titolo nella mostra allo Spazio Oberdan, un modo similile a quanto è stato fatto nel rilanciare la Casa di Depero, unariveduta e corretta secondo i paramentri richiesti dei nostri tempi. Un modo di lavorare dando risultati che possono in qualche modo confluire negli avanzati traguardi dell'Expo 2015.

I Nuovi Futuristi hanno avuto il loro riconoscimento ufficiale quando hanno potuto esporre proprio nella Casa di Fortunato Depero di Rovereto, nucleo centrale da cui è partita la grande impresa del Mart Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto.

Spiega Novo Umberto Maerna, assesssore alla Cultura e vice-presidente della Provincia di Milano:. Maerna spiega anche nella prefazione del catalogo edito da Silvia Editrice, che porre attenzione al Futurismo significa ricordare un'epoca, quella risalente agli inizi del Novecento che ha visto l'Italia riaffermare, anche grazie a questo importante movimento culturale e non solo artistico, uno dei primati che l'hanno storicamente contraddistinta nei secoli: il primato della cultura e delle idee. Il Futurismo ci rimanda direttamente al cuore dell'identità e della tradizione italiana.

Dei Nuovi Furisti forse è Lodola quello che più

ha capito il baricentro il valore delle applicazioni tecnologiche spostandosi a favore delle fibbre ottiche, come colpi di pennello luminosi, il segno grafico è stato sostituito da fili luminosi esili. Parola di Barilli.

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