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Nuti canta la Merini: «Le sue opere non muoiono mai»

Alda Merini fa pace con Milano. La stessa città che sembrava aver dimenticato la poetessa quando era in vita, ora si fa perdonare e coccola uno dei suoi personaggi più stravaganti e originali. Facendo felici tutti i milanesi che hanno seguito le sue imprese letterarie e umane. E ricordando quando, bizzarra e irriverente, la poetessa mise in versi critiche e sensazioni dalla sua scrivania sui Navigli.
Martedì 20 marzo, giorno in cui la Merini avrebbe festeggiato il suo 81esimo compleanno, ci sarà un concerto per ricordarla. Ad organizzarlo è il cantautore Giovanni Nuti che si esibirà al teatro San Babila. Titolo scelto per la serata è: «Ciao, Alda». Nuti si esibirà in una raccolta di poesie-canzoni nate dalla loro collaborazione artistica, un sodalizio durato sedici anni. La celebrazione di Alda Merini coincide, non a caso, con la Giornata Mondiale della Poesia. Giovanni Nuti sarà accompagnato da Daniele Ferretti al pianoforte, Daniele Davide Parziani al violino,Alberto Melgrati, all’oboe, Manuel Buda alla chitarra.
Nuti spiega così il significato di questa serata: «Alda non c’è più, ma la sua poesia è sempre viva. Come ho già fatto nel 2010 e 2011, anche quest’anno voglio mantenere - nel giorno del suo compleanno - l’appuntamento con i milanesi che hanno amato e amano Alda Merini proponendo una scelta del ’canzonierè che ho realizzato con lei e che abbiamo presentato insieme in tanti concerti».
«La nostra passione artistica - scriveva la Merini riflettendo sulla sua collaborazione con Nuti - è stata vissuta e dispersa tra le mani, spesso non angeliche, di gente che soffriva l’abbinamento di un giovane musicista con un vecchio poeta. Abbiamo sofferto molto, ma la nostra capacità individuale artistica ha superato questo baratro di presunto peccato con un alleluia collettivo cui hanno partecipato tutti. La platea - concludeva Merini - ha sentito straordinariamente la caduta, la colpa e la resurrezione di Alda Merini e Giovanni Nuti e ha capito e approvato un matrimonio artistico con una croce dovuta alla cattiveria e alla stupidità umana».
Nuti riproporrà i brani del cd «Rasoi di seta», piccole e raffinate perle musicali dove musica (prevale una buona componente melodica di archi e pianoforte), voce e poesia si fondono assieme in un tutt’uno.

Il pubblico potrà rivivere la forza verbale e ritmica (quasi tribale) de «Gli inguini», o la più dolce e straziante «I poeti», per passare alla frenetica «La zanzara» o ai ritmi balcanici de «Le osterie», proseguendo poi con la prorompente ironia de «Il mio amore ha quattro gatti», o con la sacralità di «Clochard».

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