Nutrie fino in città: avvistate in via Padova

Le nutrie arrivano a Milano. Un esemplare del grosso roditore è stato avvistato in via Padova, alla periferia nordest del capoluogo lombardo, nel Naviglio della Martesana, a poca distanza dall'omonimo parco. A segnalarlo è la Coldiretti di Milano, Lodi, Monza e Brianza. Le nutrie (Myocastor Coypus, conosciute anche come castorini, la cui pelliccia era molto in voga fino agli anni Settanta), oltre a cibarsi delle colture tipiche delle nostre zone, come il mais, minano, sottolinea l'associazione degli agricoltori, la sicurezza dei canali e dei corsi d'acqua e la stabilità dei suoli adiacenti.
Solo nel 2011 tra Milano e Lodi, rimarca la Coldiretti, i danni provocati dalla loro azione sono stati superiori a 150 mila euro: 72mila nel Milanese e oltre 85mila nel Lodigiano.
Lungo i bordi dei fossi e delle rogge, ricorda la Coldiretti interprovinciale, la nutria scava le sue tane, delle buche che si estendono nei terreni limitrofi e che sono collegate con l'esterno tramite delle aperture.
La terra così smossa diventa instabile tanto che, a lungo andare, si possono verificare dei cedimenti. Nelle campagne, con i trattori e i mezzi agricoli in azione lungo gli argini, la possibilità di crolli aumenta, mettendo in pericolo gli stessi lavoratori e provocando difficoltà nell'irrigazione dei campi.
«Per frenare l'azione di questi animali - spiega Claudio Sartore, responsabile area della Martesana del Consorzio Est Ticino Villoresi - si potrebbero utilizzare delle reti, salvaguardando così l'intero sistema irriguo. Le zone tradizionalmente più colpite sono quelle a sud di Milano, a cominciare da Pavia, ma negli ultimi anni abbiamo avuto segnalazioni anche nell'est milanese, fino a Gorgonzola e Cassina de Pecchi, praticamente a due paesi della Martesana».
«Quello delle nutrie - spiega Carlo Franciosi, presidente della Coldiretti di Milano, Lodi, Monza e Brianza - è un problema che ci trasciniamo da anni. La situazione continua a essere preoccupante nonostante negli ultimi anni qualcosa sia stato fatto, grazie ai piani di contenimento voluti dalle istituzioni. È necessario però trovare una soluzione definitiva: questi animali si riproducono molto velocemente».
Di recente il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato il progetto di legge al Parlamento per sradicare questi roditori originari del Sudamerica e introdotti in Italia alla fine degli anni '50 per la produzione di pellicce, che si sono poi diffusi nel nostro ecosistema.
In che cosa consiste questa proposta è presto detto. Mira a estirpare la nutria dal territorio escludendola dalle tutela della legge 157/1992 sulla protezione della fauna selvatica, favorendo l'attività di cattura o di abbattimento con metodi selettivi e incentivando il trappolaggio da parte di cittadini e agricoltori.


In Lousiana, negli Usa, dove gli «swamp rats» sono sovrabbondanti, la stilista di New Orleans Micha Michelle Melancon da due anni - come riportava in un articolo del 2010 il New York Times - realizza capi in nutria, tentando di riportare il «castorino» agli antichi fasti.

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