Occupano e lasciano i clochard al gelo

Al collettivo Social Art Center 2.0 nei locali dell'ex concessionaria della Volvo di viale Toscana 31, fervono preparativi per tutta una serie di eventi di livello. Con l'arte non si scherza, ragazzi, non è roba da tutti: dance art therapy project, Exhobo art, il Silent cinema e il body painting. Quindi Jeff Mills che a metà novembre è arrivato dritto dritto dagli States per esibirsi con i Cani Giganti. Tutta roba di un certo pregio e di una certa urgenza. Niente a che fare con l'emergenza freddo e la povera gente senza un tetto che cerca riparo. In teoria, infatti, i circa 60 artisti del Social Art Center avrebbero dovuto liberare l'ex concessionaria (occupata più di tre settimane fa) entro sabato 30 novembre per lasciare spazio ai clochard. Tuttavia «i ragazzi» non hanno non hanno la benché minima intenzione di sgomberare.
«Pisapia ti aspettiamo» annuncia lo striscione che hanno esposto lungo le vetrine. Intanto, però, i tecnici del Comune che dovrebbero portare nello spazio occupato i letti, le coperte e tutto il necessario per assistere i barboni e aiutarli a far fronte al freddo, in viale Toscana non possono metterci piede. E a poco servono le buone intenzioni dell'assessore comunale al Demanio Daniela Benelli che qualche giorno fa si era detta fiduciosa che gli artisti lasciassero gli spazi. Siamo al 2 dicembre, infatti. E dello sgombero non c'è nemmeno l'ombra.
Intanto, con le temperature in picchiata, è più che mai emergenza freddo per i clochard a Milano. Dove Comune, operatori del volontariato sono al lavoro senza sosta per assisterli. Fino a ieri erano state accolte più di 1700 persone. In particolare rimane aperto il Centro Aiuto della stazione Centrale, tutti i giorni fino alle 24.
«Ringraziamo tutti coloro che in questi giorni hanno permesso l'accoglienza e il soccorso di centinaia di senzatetto - ha dichiarato ieri l'assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino -. Stiamo lavorando per non lasciare solo nessuno e chiediamo a tutti di darci una mano. Segnalateci chi vedete per strada e in difficoltà affinché sia possibile anche per noi intervenire tempestivamente, portando bevande calde e coperte e trasferendo le persone nei ricoveri».
Tante belle parole quelle di Majorino. Fino ad ora, però, assolutamente inascoltate dagli «amici» del Social Art Center 2.0. Sentitisi traditi dalla giunta Pisapia quando, a ottobre, il Comune aveva dichiarato che sarebbe partito ufficialmente con un bando per la ricerca di un gruppo di associazioni e imprese in grado di gestire i 14mila metri quadrati dell'ex Ansaldo. Un'area dove gli artisti avevano sperato di creare laboratori, mostre, negozi. E invece - mentre il vice sindaco Ada De Cesaris si affrettava ad assicurare di non aver formalizzato mai nessuna promessa con il Social Art Center - erano rimasti a bocca asciutta.
Da allora, dopo un blitz nello spazio Ansaldo, sono rimasti una sorta di mina vagante per le occupazioni e al momento sono stabili in viale Toscana.

Le motivazioni sono sempre quelle: recupero urbano di spazi abbandonati tramite attività sociali, culturali e politiche a servizio della cittadinanza. Di fatto feste, musica e propaganda del proprio pensiero ideologico.

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