Gli studenti, laureati, specializzandi e dottorandi in medicina dell'università Vita e Salute San Raffaele hanno deciso di sciogliere l'occupazione del rettorato, iniziata circa due settimane fa. Ora useranno maniere più forti: azioni legali contro chi non ha avuto tutela della loro formazione. «Nonostante più di due settimane di occupazione del rettorato per sollecitare l'accettazione dell'accordo delineato dal Ministro dell'Istruzione - spiegano - tra le due parti in causa, cioè l'Università gestita dall'associazione Monte Tabor, e l'ospedale San Raffaele gestito dal Gruppo Rotelli, le nostre istanze sono state ignorate».
Sono state invece intraprese azioni, rilevano, «estremamente gravi, da parte della Presidente del cda universitario, e dall'associazione Monte Tabor». Il riferimento è alla proposta di aprire un nuovo tavolo di trattative, «mettendo in ombra il piano di accordo proposto dal Ministro Profumo, l'elezione a nuovi membri del Cda universitario di due «fedelissimì dell'associazione Monte Tabor, Don Paolo Natta e Nicola Molin Pradel, blindando così la maggioranza nelle mani dell'Associazione. E infine la proposta di convocare il prossimo cda al 20 marzo, oltre cioè la data ultima fissata dal Ministero per la presentazione dei corsi accademici, che è il 18 marzo».
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