Un scelta comunicativa sbagliata, le proteste della associazioni, l'assessore regionale che si dissocia. È finita col «Besta» che ha dovuto ritirare la campagna per il «5 per mille», sostituendola con manifesti e «locandine» diverse (foto). L'Istituto neurologico - come molti altri enti - aveva varato una campagna pubblicitaria per invitare a donare il «5 per mille» all'attività di ricerca. Il problema è che i cartelloni ritraevano un bimbo con sindrome di down, con questo messaggio: «Per curare il suo cervello ci serve il tuo aiuto». Scelta infelice, anche perché la sindrome di down non è «una malattia curabile» ma una «anomalia cromosomica». Questo l'hanno fatto notare le associazioni Aipd, CoorDown, Ledha e il Coordinamento Down Lombardia, diffidando l'istituto e chiedendo la rimozione immediata dei cartelloni. Richieste accolte dall'istituto: «Non volevamo offendere nessuno», ha detto il presidente della Fondazione Besta, Andrea Gambini.
L'assessore regionale al welfare Giulio Gallera si è dissociato dalla campagna, che «non rappresenta efficacemente l'attività di questa struttura di eccellenza», e ha reso noto di aver chiesto una relazione dettagliata.
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