Da oggi chi imbratta la città rischia due anni di carcere e fino a 10mila euro di multa

Da oggi si fa sul serio. Con il decreto legge sulla sicurezza, entrano in vigore misure nuove e più severe contro i writer. «Ai futuri imbrattatori dico di fare molta attenzione. Le loro bravate potrebbero costare due anni di galera e diecimila euro di multa», afferma il vicesindaco Riccardo De Corato. Oltre naturalmente «ai danni che il Comune di Milano è pronto a chiedere, come già sta facendo nei sette processi penali, di cui uno concluso, in cui è parte civile».
Il Comune annuncia quindi un «nuovo giro di vite» per gli imbrattatori. Il decreto legge, fa presente il vicesindaco, ha recepito proprio le indicazioni di Milano, «a partire dalla cancellazione della querela di parte che non è più necessaria anche fuori dal centro storico. Il che andrà a vantaggio delle periferie. Per chi imbratterà un edificio a Quarto Oggiaro o a Baggio, ma anche i mezzi di trasporto pubblici o privati, la denuncia sarà d’ufficio». Mezzi che, tra l’altro, «proprio di recente sono stati presi di mira da graffitari anche dall’estero. Tanto che in una settimana quattro spagnoli e due tedeschi sono stati arrestati in flagranza di reato». D’ora in poi il Comune potrà contrastare tutti questi vandalismi con una pena che non sarà più una multa da 103 euro, ma potrà arrivare a 1000 euro o in alternativa il giudice ordinario potrà comminare la reclusione fino a sei mesi.

Per chi imbratta beni immobili di interesse storico-artistico, come le Colonne di San Lorenzo, la reclusione arriva fino a un anno e la multa fino a 3mila euro. In caso di recidiva sale addirittura a due anni con sanzione fino a 10mila euro. E il giudizio passa al tribunale. Da inizio anno il Comune ha già inflitto con la nuova ordinanza 74 multe da 500 euro ai writers.

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