Cronaca locale

"Ogni sera cambio jazz Con il mio piano suono anche la Bibbia"

La star Usa oggi al festival di Cremona «In scena col mio trio, pezzi a sorpresa»

"Ogni sera cambio jazz Con il mio piano suono anche la Bibbia"

Questa sera alla rassegna «CremonaJazz», dalle ore 21 all'Auditorium Arvedi del Museo del Violino, va in scena «Caos controllato», concerto del Brad Mehldau Trio (Larry Grenadier al contrabbasso e Jeff Ballard alla batteria). La star americana del pianoforte e leader della formazione ha accettato di rispondere ad alcune domande alla vigilia del «live» lombardo.

Brad Mehldau a «CremonaJazz» con il suo trio: qual è la sua proposta?

«Cerchiamo di cambiare materiale ogni sera, e di solito decido prima di salire sul palco. Molto probabilmente suoneremo anche qualcosa del nostro ultimo disco, Seymour Reads The Constitution».

Spesso lei abbina i suoi due lati musicali, il classico e l'improvvisativo: un bilancio sul percorso di ricerca...

«I progetti classici influenzano il jazz e il jazz influenza la mia composizione, come per l'ultimo progetto After Bach. Si può dire che lavorino insieme».

I critici la mettono a confronto con Keith Jarrett: è d'accordo con questo oppure no?

«Lui è incredibile, unico nel suo genere. Quando stavo iniziando con il jazz, le sue registrazioni solistiche come i concerti di Bremen-Lausanne sono stati per me una grande fonte d'ispirazione».

Il suo nuovo album, «Finding Gabriel», uscirà il 17 maggio: ha detto che è nato dopo aver letto «attentamente la Bibbia», può spiegare meglio?

«Ero interessato a trovare paralleli tra le lotte politiche negli Stati Uniti e altrove nel mondo e le storie del passato. Sembra, come si suol dire, più le cose cambiano, più rimangono le stesse»».

Ha altri progetti e sogni che deve realizzare?

«Adesso sto scrivendo nuova musica, ma non sono sicuro ancora di quale forma prenderà».

Il jazz e il suo futuro: questo genere ha ancora da dire?

«Certamente. Sono impressionato da molti musicisti più giovani; stanno trovando un nuovo modo. È davvero un impegno dare la tua vita alla musica, essere un musicista, nel jazz o qualsiasi altro tipo di genere, linguaggio».

Qual è il suo rapporto con il pubblico italiano?

«Caldo, accogliente, sempre speciale. Un sacco di bei ricordi nel corso degli anni».

Che cosa fa Brad quando non suona?

«Passo del tempo con la mia famiglia, mia moglie e i bambini. Mi piace la natura».

A proposito di altre passioni: cinema, libri e cibo...

«Tra i miei film preferiti c'è Il conformista di Bertolucci. Per quanto riguarda la letteratura Dr. Faustus di Thomas Mann; e ancora, per il gusto, il cibo di strada a Napoli».

Le piacerebbe vivere qui in Italia?

«In Costiera Amalfitana. Forse potrei acquistare la vecchia casa di Gore Vidal».

Se non fosse un pianista jazz...

«Uno scrittore».

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