L'idea di una «circle line» ciclabile attorno alla città piace e va sostenuta ma va un po' ripensata, senza demagogia, la Low Emission Zone. Sono questi i punti su cui invita a discutere il presidente di Assomobilità (Confcommercio Milano) Simonpaolo Buongiardino: «Il progetto della pista ciclabile di 100 km, attorno a Milano, presentato recentemente all'Arch Week della Triennale- spiega- è decisamente positivo soprattutto perché rilancia aree periferiche alternative al centro ed è sostenibile nei confronti della mobilità milanese. In particolare è apprezzabile il percorso condiviso di questo progetto che si sta progressivamente sviluppando».
Attenzione all'ambiente e mobilità di cittadini e imprese, non sono elementi inconciliabili. «Ci sono invece ampi margini di miglioramento per un sistema equilibrato di piste ciclabili, aree pedonali, parcheggi e necessità di rifornire la città e permettere una circolazione efficiente di mezzi e persone- continua Buongiardino- Per entrare nello specifico, alcune piste ciclabili come quelle in viale Tunisia, via Verdi o altre in progetto come il primo tratto di corso Venezia, appaiono più risposte demagogiche che soluzioni efficienti. Così come la Lez (low emission zone). Il parco veicoli che gravita su Milano, infatti, è ancora per una parte importante fuori dai limiti imposti dalla Low Emission Zone.
Occorrono, dunque, più tempo e più risorse per evitare uno stop che la nostra città non può permettersi, soprattutto in un momento ancora difficile per cittadini e imprese. Il problema va, comunque, affrontato in termini scientifici e non demagogici che rischiano di escludere una modalità di trasporto indispensabile e non inquinante come ad esempio gli Euro 6 diesel».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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