Ok della Lombardia al voto per riaprire le «case chiuse»

Via libera alla proposta della Lega per un referendum abrogativo della Legge Merlin, togliendo la prostituzione dalle strade e riaprendo le case chiuse. Aprendo così la possibilità di palazzi o magari interi quartieri a luci rosse in cui le prostitute possano essere tassate e sottoposte a controlli sanitari. A votarlo il consiglio regionale con 41 sì tra cui quello del governatore Roberto Maroni e 29 no dai banchi di Pd e Lista Ambrosoli. Lucetta verde per l'intero centrodestra (Lega, Lista Maroni, Forza Italia, Fratelli d'Italia e Pensionati) da cui si sono sfilati solo gli «alfaniani» di Ncd. Voto segreto e obiettivo raggiunto per un solo punto perché era necessaria la maggioranza assoluta degli 80 consiglieri. Determinante il contributo del Movimento 5 stelle che si è detto favorevole ad affidare la decisione a una consultazione popolare.

Ma per il referendum servirà che la stessa richiesta venga votata da altri quattro consigli regionali. «La nostra proposta nasce dall'esigenza di abrogare una norma che dopo 60 anni è del tutto superata e inefficace» dice il primo firmatario Massimiliano Romeo (Lega).

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